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Da sempre tentare la fortuna al gioco nella speranza di vincere è un impulso irresistibile che accomuna tanti. Ma spesso è una bruciante delusione. Troppi sedotti dalle sirene della dea bendata finiscono per restare impigliati nelle spire del gioco da cui non riescono più a liberarsi. Un demone terribile e pervasivo. I dati relativi al 2019 pubblicati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli segnalano che in Italia si gioca molto, ben 74 miliardi. A Cornaredo gli amanti dell’azzardo hanno speso la bellezza di 20.016.654,58 euro, ovvero circa 1.000 euro a testa.  Ma vediamo nel dettaglio come nel 2019 hanno investito i loro soldi nei giochi: Lotto (2.170.371 euro), Superenalotto (539.429 euro), lotterie tradizionali (5.400 euro), lotterie istantanee (2.637738,83 euro), ippica nazionale (139.156,50 euro), scommesse ippiche in agenzia (573.868 euro), scommesse virtuali (283.818,65 euro), Eurojackpot (13.614 euro), concorsi

pronostici sportivi (3 euro), Winforlife (28.536 euro), videogiochi (35.149,78 euro), slot machine nei bar e negozi (9.020.343,72 euro) e nelle sale da gioco (3.400.274,65 euro). Le più gettonate le lotterie istantanee e slot machine nei bar. Il che dimostra che il gioco facilmente accessibile è un serio rischio e per molti anche un azzardo. Un virus molto pericoloso e da non sottovalutare. Tuttavia non tutti i soldi spesi sono stati bruciati. Infatti una quota degli euro giocati è tornata nelle tasche dei giocatori sotto forma di vincita, ovvero 14.910.071,33 euro, mentre 3.141433,07 euro sono stati introitati dallo Stato e 1.961508,10 dai gestori dei giochi. 

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