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Matteo Braga
Il consiglio comunale ha approvato il nuovo regolamento del consiglio comunale. Ma il Partito democratico denuncia scarso coinvolgimento e unità d’intenti nel varo dell’importante strumento di democrazia e partecipazione. “È stato votato e approvato -afferma Marco Braga, segretario del circolo democratico cittadino- il nuovo regolamento del consiglio comunale. Il consiglio è l’organo che rappresenta di più i cittadini e vero organo di controllo politico e amministrativo, proprio per queste importanti funzioni pensiamo come Partito democratico che ci volesse una maggior convergenza e unità nel trattare questa materia soprattutto per non depauperarne funzioni e ruolo. Infatti era proprio necessario introdurre un “question time” cioè nuova seduta, nella quale possono essere presentate interrogazioni e interpellanze, esplicitamente estromessa dal consiglio comunale, senza vincoli di quorum, e rimandabile? 

Piuttosto pensiamo che con questo nuovo metodo -continua Braga– si tolga spazio alle interrogazioni e alle interpellanze che son strumenti importantissimi per avere informazioni o spiegazioni su un determinato oggetto e per sapere se e quali provvedimenti verranno adottati dall’amministrazione. Perché imporre che la creazione del gruppo misto debba essere di 3 componenti? Per impedire dissenso politico e ruolo? E’ giustificabile che i consigli comunali aperti possano essere indetti con la raccolta di 400 firme, 100 in più rispetto al vecchio regolamento? E’ davvero aumentata così tanto la popolazione nel nostro comune per giustificare questo incremento o non si vuole dare ascolto alla voce dei cittadini impedendone la partecipazione? Certamente -conclude Braga– ogni organo può e deve essere riformato per velocizzarne i meccanismi ma questa riforma introdotta non solo non persegue questi obiettivi ma non era urgente perché introdotta in un momento delicato cioè nel pieno dell’emergenza sanitaria da Covid-19 e anche perché le scelte prese vanno nella direzione di lasciare meno spazio alle opposizioni con l’obbiettivo di ridurre lo spazio delle riflessioni e delle discussioni collettive compiti che consiglio comunale consegue come organo democratico”.

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