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Angelo poles

Quando si spegne una “voce” che racconta la vita locale non è mai bello. La comunicazione si impoverisce, gli spazi di partecipazione già ridotti si rimpiccioliscono ulteriormente, la pluralità delle idee si accartoccia, la democrazia incespica. Ma c’è anche il rovescio della medaglia: i cittadini non sono più granché interessati alla propria comunità, ma solo a chiedere e a pretendere e diventa inutile impegnarsi sapendo che il seme non darà alcun frutto per il disinteresse dei destinatari. E non resta che gettare la spugna. Da qui la sofferta decisione di Angelo Poles di chiudere il sito www.vittuonenelcuore.it, dopo anni di dialogo con i lettori.  Ma lasciamo che sia lui a darne conto della decisione. Dopo parecchi anni di apertura, alcuni caratterizzati da attività piuttosto impegnativa per la pubblicazione di news, fatti e misfatti vittuonesi, proposte dedicate ai cittadini e altro, a gennaio chiuderò questo sito. Lo chiudo per molteplici motivi, fra i quali certamente quello di non avere avuto un seguito ed una partecipazione degna di nota (forse perché oggi le persone vogliono partecipare in modo decisamente più superficiale di come accadeva nell’epoca pre-social) e certamente la mia mancanza di spinta emotiva, crollata dopo le ultime elezioni, causata dalla forte delusione seguita al mancato appoggio da parte delle persone “politicamente vicine” che non hanno capito.
Non hanno capito soprattutto che “dividere” col loro voto una popolazione di centrosinistra ha significato dare in mano all’attuale amministrazione (con la “a” minuscola, perché non merita la maiuscola) una situazione messa a posto con più di tre anni di lacrime e sangue e ora buttata nel cesso. Nulla di tutto ciò che era stato promesso è stato realizzato, guardate il programma elettorale e troverete la conferma. Ciò che però ha superato ogni aspettativa è il dover prendere atto che la stragrande maggioranza dei cittadini vuole, vuole e vuole. Ma quando si tratta di “dare”, sparisce, dimenticando che siamo (o, meglio, dovremmo essere) una comunità. Il che significa che dovremmo essere protagonisti attivi del nostro paese, cosa che però non siamo. L’ho visto in questi anni: ognuno pensa al proprio orticello e del resto non gliene frega assolutamente nulla, a meno che non succedano cose che vanno a toccare la propria sfera di beni, affetti o interessi. La comunità non esiste per queste persone, cittadini che sono convinti che siano altri a dover pensare a tutto, cittadini benpensanti che dicono “questo non è compito mio” quando, ad esempio, sono testimoni di abbandono rifiuti o altro ma vogliono restarne fuori per poi, però, lamentarsi puntualmente di tutto e di più. Quanto sopra si manifesta in modo estremamente palese quando in ballo c’è il nostro territorio, lo vedo con Legambiente dove la scarsità di partecipazione civica è l’effetto più chiaro del totale disinteresse verso ciò che di naturale ci sta attorno. Sono deluso ed amareggiato ma sono anche certo che a nessuno gliene freghi nulla, per cui mando un caro saluto ed un ringraziamento a chi mi ha seguito su questo sito, sostenendomi con un sincero tifo e dandomi la spinta emotiva necessaria per portare avanti questa idea. Resto in speranzosa attesa, credo invano, che la maturità e la cultura civica del vero cittadino tornino ad assumere il ruolo che dovrebbero avere.

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