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Gli organizzatori della consueta marcia della pace di inizio anno, giunta ormai alla 18° edizione, si dicono soddisfatti del risultato della manifestazione, segno, come spesso è accaduto in questi anni, della speranza per un mondo migliore e al contempo della caparbietà di molte realtà del volontariato locale di ribadire il proprio impegno per la pace, nonostante i tempi bui e il rischio che in Italia il razzismo e l’intolleranza diventino senso comune per una buona parte dei nostri concittadini. Nell’edizione 2019 il messaggio della marcia è stato che “La buona politica è al servizio della pace”. Questo, infatti, è stato l’appello di papa Francesco in occasione della Giornata mondiale della pace che la Chiesa cattolica ha fissato per ogni 1° gennaio a partire dalla iniziativa di Paolo VI il 1° gennaio 1968. Non era un messaggio scontato quello di Papa Francesco, in un mondo dove sembra trionfare l’antipolitica, dove dare addosso al “politico” (“mandiamoli a casa, sono tutti ladri!”) è diventato quasi uno sport, dove sembra anche a livello mondiale che la politica non abbia più un valore se non mostrare l’arroganza del potere, la guerra, gli interessi dei mercanti di armi, oro e diamanti.

Il Pontefice ci ha ricordato invece che la politica dovrebbe essere la massima espressione della carità e ci ha parlato della buona politica, quella della riscoperta della polis per il bene comune del pianeta. C’è bisogno di ragionare, di confrontarsi e riscoprire il valore della politica mettendo al centro l’uomo e che ognuno, politici con incarichi, a tutti i livelli, e semplici cittadini, faccia la sua parte. E di nuovo gli organizzatori della 18^ edizione della marcia della pace a Corbetta hanno cercato di fare la loro parte e hanno organizzato il tradizionale pomeriggio dedicato alla salvaguardia dei valori della pace e dell’accoglienza. All’inizio si è ricordato che la politica come strumento per il bene comune era l’ideale dei nostri padri costituenti, da Gramsci a Pertini e Gobetti, che per questo furono perseguitati dalla dittatura nazifascista e si è portata l’attenzione dei partecipanti sui vizi della politica, impersonata da 3 fantocci. Poi ci si è diretti verso il santuario dove, nella seconda tappa, ci si è domandati cosa si può fare concretamente nella vita di ogni giorno per cambiare questa situazione (reading del decalogo del buon cittadino e di altri contributi) Nella tappa all’interno della sala Grassi, nel palazzo comunale, hanno preso la parola,a nome di tutti gli amministratori presenti (di maggioranza e di opposizione), il vicesindaco di Ossona Giovanni Oldani e la sindaca di Pero Mariarosa Belotti (per altro presidente del Coordinamento milanese pace in comune); presenti amministratori di Cornaredo, Inveruno e consiglieri di minoranza di Corbetta, Magenta e Ossona. Erano presenti anche esponenti delle sezioni Anpi di Inveruno, Corbetta, Magenta e Sedriano/Vittuone. Al termine in cortile i partecipanti hanno costruito la casa comune, fatta con i mattoni delle virtù della politica. Infine il corteo si è concluso nella piazza della Chiesa Parrocchiale di San Vittore con l’accensione di una luce davanti alla casa comune (trasportare a braccia dai partecipanti) e con l’intervento del parroco don Giuseppe Galbusera che a sua volta ha ricordato l’importanza del rispetto dei valori della pace e dell’accoglienza. Circa 120 i partecipanti al corteo, una cifra assolutamente in linea con quelle registrata negli anni passati, nonostante le difficoltà del nostro tempo. Come spesso è accaduto, crediamo che l’esito finale, per gli organizzatori e per i partecipanti, sia stato quello di approfondire il tema e la concretezza della pace, ritrovando la forza e lo spirito per ripartire nel nuovo anno. I tempi sono difficili, ma non perdiamo la speranza, anzi, rilanciamo. Noi saremo sempre presenti e attivi, resistenti contro le derive che intravediamo nel paese, fiduciosi, nonostante tutto, nell’umanità. Invitiamo i cittadini ad unirsi ai nostri sforzi e gli amministratori che, anche a livello locale, stanno portando avanti politiche divisive e che non sono per la pace, a fare una seria riflessione e a cambiare rotta. ACLI, Agesci, Comitato intercomunale per la Pace, Scuola senza frontiere, ApwoyoOnlus, Coordinamento Est Ticino campagna Welcoming Europe, MURI, Convochiamoci per la Pace

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