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Il dramma della solitudine che l’ha accompagnato per buona parte della sua vita prosegue anche da morto. Sì, Antonio, l’anziano 73enne deceduto per ipotermia in un alloggio alla bella e meglio nel vecchio Bareggino, a un mese dalla morte non ha ancora ricevuto degna sepoltura. Infatti la sua salma è tuttora trattenuta all’obitorio dell’Istituto di medicina legale di Milano per via dell’impossibilità di organizzare i funerali. I familiari si sono negati non volendo sapere nulla del loro congiunto e il bando indetto dal Comune per allestire le esequie non ha raccolto alcuna manifestazione di interesse dalle imprese funebri probabilmente per via dell’importo non proprio appetibile. Un’incredibile e assurda situazione, ma tant’è. Intanto il Comune ha indetto una nuova gara che si spera non vada deserta.
Ma in paese un imprenditore che conosceva Antonio e che gli aveva più volte dato una mano nelle sue esigenze si è detto pronto a pagare le esequie se non si dovesse trovare una soluzione. Ma in ogni caso i funerali (forse la prossima settimana) non si svolgeranno in chiesa, ma la salma sarà trasportata direttamente in cimitero e tumulata dopo la benedizione. Intanto si è saputo che Antonio in novembre era stato ricoverato all’ospedale di Abbiategrasso per una bronchite ed era stato dimesso solo su sua richiesta.  Certo è che Antonio era un uomo dignitoso che non chiedeva nulla a nessuno e se qualcuno l’ha aiutato ha dovuto vincere la sua ritrosia. Si sa che percepiva una pensione dalla Svizzera dove vi aveva lavorato per circa 20 anni. Le sue giornate le passava al bar dove era conosciuto e parlava con gli avventori.

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