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Se ad altri Comuni viene assegnata la “bandiera arancione” per l’eccellente offerta turistico-ambientale e la qualità dell’accoglienza, a Sedriano invece la “rete arancione. Ma per quale ragione? Secondo Sinistra di Sedriano per  il diffuso malcostume di delimitare con vistose reti arancioni dei cantieri e/o dal variopinto nastro bicolore rosso/bianco, o bianco/rosso così poco discreto monumenti, piazze, parchi, giardini, fontane, tombini, orologi, buche di ogni dimensione e profondità. Certo che a Sedriano -a seguire il ragionamento di SdS– è una consuetudine impacchettare tutto ciò che necessita di manutenzione, sia essa ordinaria o straordinaria, in attesa di chi sa quali interventi e chissà quando, con questi funzionali involucri vedo-non vedo.

E in questa nota che ricevo e pubblico prova a dimostrarlo. Il problema è che aggiungi oggi, aggiungi domani i graziosi pacchi si sono moltiplicati a dismisura e, disseminati all’apparenza in modo casuale conferiscono ormai all’abitato un che di insolito, decisamente stucchevole e sorprendente, sia per le loro dimensioni sia perché il loro incessante accrescimento genera le più inquietanti domande. Basti ad esempio citare piazza del Seminatore “arancionizzata” in età paleolitica, passando per i ruderi del famoso monumento alla Pace, dove probabilmente si attende l’intervento manutentivo divino; che dire poi dell’area “feste”, chiacchieratissima e ormai celeberrima meta turistica fra le più ammirate, più apprezzata di affermati e conosciuti borghi storici o medioevali… L’elenco è comunque lungo, parecchio. Potrebbe essere proposto ai bambini come un nuovo, bellissimo gioco didattico: una specie di caccia al tesoro un po’ rivisitata…segui il “fil rouge”, anzi: aranciun! E se fosse una geniale trovata degli stellati amministratori? Mmmmmmh… non crediamo. Magari è solo un modo per proiettare Sedriano nel circuito elitario mondiale o proporlo come un nuovo e innovativo turismo… dopo quello culturale, naturalistico, enogastronomico, sostenibile e responsabile… ecco a voi quello “arancionico” made in Sedriano: il turismo creativo/ricreativo. 

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