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Il 25 febbraio 2009 nel centro socio-sanitario dell’Asl in San Donato Milanese nel corso di una visita protetta veniva ucciso il piccolo Federico Barakat con una ventina di coltellate dal padre. Per quella morte venivano rinviati a giudizio Elisabetta Termini, dirigente del servizio sociale, Nadia Chiappa assistente sociale e Stefano Panzeri, educatore. Il 28 gennaio scorso la Cassazione, dopo l’assoluzione in primo grado e la condanna a quattro mesi in secondo grado, inflitta solo alla dirigente del servizio sociale, ha assolto tutti gli imputati. Un delitto terribile ancor più tremendo in quanto la pericolosità del padre di Federico(confermata da una perizia psichiatrica) non era sconosciuta ai servizi.
Aveva commesso stalking e minacce e aveva un processo pendente che si sarebbe celebrato alla fine di marzo. La tragedia sarebbe rimasta confinata nella cronaca più buia e triste, se non saltasse oggi fuori che uno degli imputati assolti, Stefano Panzeri, è l’attuale assessore alle politiche sociali. Infatti, grazie ad Alfredo Di Lisa, storico socialista, la circostanza è divenuta di pubblico dominio per via della sua denuncia. “Da uomo oramai navigato della politica -afferma Di Lisa– mi domando l’opportunità politica di tale nomina e soprattutto in un periodo storico dove la trasparenza è un valore imprescindibile della politica, ma ci si domanda anche come mai l’assessore non ne abbia mai fatto menzione. Si è obbligati a dichiarare i redditi personali, perché non dichiarare all’opinione pubblica i processi in corso, visto che già quando era stato nominato assessore si stava celebrando il processo? Ora forse si apre il filone processuale della Corte europea dei diritti umani. La richiesta -conclude Di Lisa– è breve: il sindaco sapeva di questa grave spada di Damocle che gravava sull’assessore? Se la risposta fosse affermativa sarebbe ulteriormente grave il silenzio. In ogni caso, penso sia facilmente capibile, il sottoscritto, scoperto il grave fatto richiede le immediate dimissioni dell’assessore Panzeri”. Sulla vicenda è intervenuto anche il coordinatore azzurro Ruggiero Delvecchio. “L’argomento -puntualizza Delvecchio– è assai delicato e proprio per questo non vogliamo produrre dichiarazioni in merito. L’unica richiesta accorata è che si faccia luce sulla questione e che il sindaco e l’assessore riferiscano, il più presto possibile, in consiglio comunale”.

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