
I ragazzi della scuola media “L. Muratori” si danno alla storia. E sì, i ragazzi della 2^ D, a conclusione del percorso di lavoro svolto nell’ambito dell’iniziativa “L’Officina dello storico” (www.officinadellostorico.it), laboratorio di ricerca sulle fonti storiche autentiche presso l’archivio dell’ASP Golgi-Redaelli, accompagnati dai professori Federico Cappelli (lettere), Serena Nebuloni (lingue straniere) e Serena Salvemini (matematica e scienze), hanno partecipato giovedì 9 ottobre alla giornata pubblica di presentazione dei lavori. I ragazzi, insieme alle altre classi coinvolte nell’iniziativa (una ventina delle circa trenta totali tra scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado di tutta la Lombardia) hanno presentato la ricostruzione biografica del mercante medievale Donato Ferrario, vissuto tra la fine del XIV secolo e il XV secolo e fondatore dell’ente assistenziale della “Divinità” (oggi confluito nell’ASP Golgi-Redaelli, che ne ha raccolto anche il patrimonio archivistico), attraverso un laboratorio di ricostruzione storiografica sui documenti autentici durante lo scorso anno scolastico. I ragazzi hanno presentato i propri fascicoli contenenti le schede di lavoro sui documenti e la biografia completa del personaggio storico ricostruita attraverso di essi, esponendo pubblicamente, con un’intervista da loro stessi preparata, le fasi e i contenuti del loro lavoro. Altre classi partecipanti hanno presentato i loro lavori, tra i quali la realizzazione di cortometraggi, fumetti digitali, rappresentazioni teatrali, tutte a tema storico. All’iniziativa ha presenziato anche la nuova dirigente dell’istituto comprensivo di via L. Da Vinci di Cornaredo, di cui è parte la scuola media “Muratori”, professoressa Tiziana Aloisi, che ha potuto così apprezzare dal vivo la presentazione del lavoro svolto dai ragazzi.
Ecco di seguito la sintesi degli aspetti didattici a cura del professor Federico Cappelli che pubblico integralmente.
Sintesi degli aspetti didattici dell’iniziativa: l’equipe di storici e archivisti dell’ASP Golgi-Redaelli, supportati da docenti dell’associazione IRIS che si occupa di didattica della storia (http://www.storieinrete.org) offrono alle scuole primarie e secondarie della regione Lombardia l’opportunità di svolgere percorsi di ricerca e laboratori sulle fonti storiche dell’ente, al fine di valorizzarne il ricco patrimonio culturale e archivistico e di avvicinare i ragazzi delle scuole alla ricerca storiografica. Il percorso di lavoro è in realtà un lungo e articolato percorso che accompagna i docenti che aderiscono attraverso incontri di formazione e aggiornamento: gli archivisti e gli esperti di didattica forniscono loro materiali e suggerimenti didattici e accompagnano durante la visita all’archivio e al laboratorio presso la sede storica di via Olmetto 6, a Milano, nel settecentesco palazzo Archinto. I docenti poi svolgono nel corso dell’anno scolastico un percorso di preparazione al laboratorio e ne riprendono i contenuti nel lavoro di materia in classe.
Sintesi dell’esperienza svolta e della ricaduta didattica sui ragazzi: studiare la storia vuol dire fare scienza a tutti gli effetti; è da questo presupposto che sono partito quando ho deciso di intraprendere questa professione. Grazie all’iniziativa de “L’Officina dello storico” ho trovato la possibilità di avvicinare i miei alunni al vero mestiere dello storico, facendoli lavorare sulle fonti autentiche per ricostruire direttamente le vicende del passato che essi studiano. Perché solo materie come le lingue straniere o le scienze devono fondarsi su attività laboratoriali? Ecco che anche la storia diventa laboratorio, “officina”, ecco che le discipline si fondono in un autentico approccio disciplinare progettato e realizzato davvero per competenze, come le indicazioni nazionali del 2012 chiedono alla scuola di fare. Un ringraziamento particolare alle colleghe che mi hanno accompagnato in questa iniziativa: grazie a loro abbiamo attuato con la classe un vero lavoro interdisciplinare, valorizzando anche il modello orario del tempo prolungato che nella nostra scuola è un modello di successo già da qualche anno. Una parte importante del laboratorio de “L’Officina dello storico” è proseguita in classe anche dopo l’uscita all’archivio dello scorso 19 marzo, durante le ore di compresenza del tempo prolungato, nelle quali abbiamo lavorato su aspetti quali i risvolti matematici dell’economia medievale o lo studio della storia in lingua straniera, secondo quanto previsto dall’approccio CLIL (content and language integrated learning) ormai in uso nella scuola secondaria di secondo italiana, anticipandolo già nella secondaria di primo grado. I ragazzi hanno vissuto con entusiasmo la proposta didattica e l’hanno fatta loro durante tutto il primo anno di studio della disciplina: sono arrivati preparati all’uscita per il laboratorio e ne hanno ripreso con profitto i contenuti anche nei mesi successivi, fino ad arrivare alla preparazione della presentazione pubblica dei lavori della scorsa settimana. In questo modo, più che di una semplice uscita didattica, si è trattato di un vero cambiamento nell’approccio allo studio della disciplina, attuato da me come docente di formazione storica nel corso dell’intero percorso di lavoro sulla disciplina. In questo modo la storia è tornata ad essere scienza a tutti gli effetti e i ragazzi ne hanno colto il vero spirito: interrogarsi sul passato e comprendere la realtà umana intorno a loro. Da docente non potrei chiedere loro di più. E naturalmente anche quest’anno scolastico si riparte, con un nuovo laboratorio di ricerca sulla scrittura nel tempo. L’appuntamento al prossimo ottobre per apprezzarne insieme i risultati.
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