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Si grida agli sprechi, agli sperperi del denaro pubblico, al menefreghismo per tutto quello che odora di pubblico, ma da Cornaredo arriva invece un esempio virtuoso. Un modello da seguire in un’Italia in cui invece sembra che la corruzione nelle opere pubbliche sia un fenomeno diffuso. Cornaredo, caso raro nella giungla degli appalti italiani, è riuscita a  realizzare importanti opere pubbliche, rispettando tempi e progetti originari e nel contempo  a risparmiare milioni di euro. Infatti il Comune, guidato da una giunta Lega-centrodestra, ha restituito allo Stato ben 1.140.000mila euro con gli sconti d’asta ottenuti sui contratti appaltati nel settore lavori pubblici. Insomma su  7.700.000 euro di finanziamenti  per la riqualificazione e la messa in sicurezza della Statale 11, viale Repubblica e Cascina Croce, grazie alla trasparente e onesta condotta nella gestione dei contratti di appalto, l’assessorato ai lavori pubblici guidato da Dario Ceniti, è riuscito a risparmiare ben 1.140.000 mila euro. Denaro che l’amministrazione non ‘ha sperperato’, ma ha restituito allo Stato.

Un’economia virtuosa da diventare il “fiore all’occhiello” del Comune e, si spera, anche esempio per altre amministrazioni, anche se “un solo albero che cade, come affermava nel 600 a.C.   il filosofo Lao Tse, fa più rumore di una foresta che cresce”. “Le opere pubbliche nel nostro Comune hanno sempre creato disagi ai cittadini per il dilatarsi dei tempi e dei costi -spiega l’assessore Dario Ceniti-. Negli anni abbiamo assistito a errori grossolani nella realizzazione anche di una semplice rotonda o strade aperte con oltre un anno di ritardo. Cinque anni fa ho preso un impegno con i cittadini: realizzare opere in tempi certi a costi certi. Siamo riusciti a fare molto di più, risparmiando oltre un milione di euro che abbiamo restituito allo Stato. A dimostrazione che gestire gli appalti in maniera trasparente e onesta si può e si deve fare, nel rispetto dei cittadini. Un risultato straordinario che si aggiunge, per la prima volta dopo molti anni, all’abbassamento del debito pubblico che ogni cornaredese ha idealmente sulle proprie spalle grazie alla riduzione dei mutui contratti dalle passate amministrazioni di sinistra e che non peseranno più sulle future generazioni e sul bilancio del Comune”. 

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