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“La casa dell’acqua tanto voluta dai cittadini e realizzata dal sindaco Tenti nel 2012 oggi verrà pagata per volere del sindaco Bagini. Questa è la prima reazione di Enzo Tenti alla notizia che da oggi l’acqua erogata verrà pagata dai cittadini”. Insomma, a suo gudizio, piuttosto che niente,  l’aministrazione tassa pure la casa dell’acqua. Forse sarebbe stato meglio, a suo dire, non aumentarsi le indennità di amministratore e con quei soldi garantire la gratuità. Dopo aver introdotto l’addizionale comunale IRPEF, aumentato tasse e tariffe e aver azzerato ogni manutenzione sfruttando solamente la manodopoera volontaria, ora tassano pure l’acqua. A quando -si domanda ironica Alesandra Lucchesi– anche l’aria che respiriamo? E non tirino in ballo debiti o buchi di bilancio visto che è appurato che non ci sono e non ci sono mai stati! Infatti stanno utilizzando il tesoretto di 1,5 milioni di euro lasciati dall’amministrazione Tenti ed inoltre hanno già in pochi mesi approvato alcune importanti lotizzazioni a fronte delle zero approvate da Tenti. Altri oneri di urbanizzazione di cui questa amministrazione può disporre. Non è tutto. Questa amministrazione a loro parere, targata anni ’80 ragiona ancora con la logica che si amministra facile con le casse piene dei soldi dei cittadini che devono solo pagare, senza poi ottenere i servizi. Ma dove finiscono tutti questi soldi? In iniziative deludenti e poco partecipate, come lo stesso vicesindaco ha ammesso? E, per inciso, non è che i suoi fallimenti deve farli ricadere sugli altri. Molto probabilmente la sua tanto sbandierata capacità amministrativa e la sua grande esperienza portano solo a questo. Tenti e Lucchesi trovano che si tratta sì di pochi centesimi per bottiglia a cui noi non sono contro per principio, ma sarebbe stato mettere al massimo un limite giornaliero per cittadino, oltre il quale far pagare una quota, identidficando le persone con la carta regionale dei servizi. Oppure, in maniera molto più intelligente, si sarebbe potuto garantire la gratuità ai vittuonesi, evitando che alla casa accedessero cittadini non di vittuone. E cosa diranno gli amici del referendum dell’acqua pubblica? Acqua pubblica, ma a pagamento? Cosa dirà quindi il capogruppo di maggioranza che al tempo guidava proprio il comitato pro acqua pubblica?

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