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Il procedimento in cui l’ex sindaco Alfredo Celeste è coinvolto per le note vicende cittadine è stato aggiornato al prossimo 3 dicembre. L’udienza, che si è tenuta stamattina davanti al Gup ed è stata occupata dalle arringhe dei legali dell’ex assessore regionale Domenico Zambetti e di Eugenio Costantino, ha però registrato un colpo di scena. I difensori di Costantino hanno infatti chiesto la perizia psichiatrica del loro assistito sulla scia del suo ricovero al Policlino in cui gli è stata diagnosticata una grave alterazione della personalità.

Una turbe psichica di natura narcisistica su residuo organico da aprire lo spazio, a loro giudizio, a una perizia psichiatrica e all’impossibilità del loro assistito di stare in giudizio, nonché più che sufficiente a minare la credibilità stessa delle intercettazioni raccolte dagli inquirenti nei due anni in cui le comunicazioni telefoniche e ambientali di Costantino sono state controllate dagli inquirenti. Insomma racconti frutto di mitomania. Non solo. I legali hanno evidenziato che Costantino ha pure sostenuto, come si evince da intercettazioni, che aveva concorso a far vincere il centrosinistra e anche a incontrare candidati.  Un’ulteriore prova della mitomania del loro assistito. “Quanto è emerso dall’udienza -afferma Celeste- dimostra che si è costruita un’accusa sulla base di dialoghi e monologhi frutto di una situazione psichica non proprio ottimale. E come se non bastasse si è pure sciolto l’ente senza nulla di concreto”.

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