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La commissione di indagine, che ieri si è presentata in municipio, è già al lavoro, ma la sorpresa è che la verifica degli atti non riguarda solo questa legislatura. La commissione infatti ha incominciato a vagliare gli atti amministrativivi a partire dal 2005 quando alla guida del municipio c’era Enrico Rigo (Pd). Il che è quantomeno curioso, visto che il Pd è stato in prima fila nel richiedere la commissione di accesso agli atti per addivenire eventualmente allo scioglimento dell’amministrazione comunale. In ogni caso la commissione vuole esaminare anche gli atti precedenti, visto, peraltro, che quelli relativi all’attuale amministrazione comunale sono stati acquisiti e passati ai raggi X dalla Procura, che non ha trovato nulla di irregolare. 

Si tratta di inchieste differenti, ma i documenti sono gli stessi. Certo il sindaco Alfredo Celeste nella conversazione intercorsa ieri con il prefetto ha sottolineato l’irrituale comportamento del viceprefetto Anna Pavone, che ha ricevuto e ascoltato la controparte politica, senza mai relazionarsi con l’amministrazione comunale per darne conto dell’iniziativa che si stava avviando nei confronti del Comune.  Intanto il legale del sindaco si appresta a chiedere il proscioglimento dalle accuse.  Non solo. Proprio stamattina ha lasciato il carcere Marco Scalabra per essere posto agli arresti domiciliari, ma senza restrizioni: può infatti comunicare e ricevere senza alcuna limitazione. Il Gip Alessandro Santangelo ha ordinato la sostituzione della misura cautelare in carcere con quella degli arresti domiciliari, anche in coerenza con la pronuncia della Corte costituzionale n° 57/2013 che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 275 del comma terza del codice di procedura penale. Da qui la decisione di “ritenere misura proporzionata e adeguata a tutelare efficacemente l’attenuata esigenza cautelare quella degli arresti domiciliari”.

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