![](https://1.bp.blogspot.com/-KoXlmXLVLFI/Tqu9jlRs0yI/AAAAAAAAAJU/7fGoZjq9KDU/s1600/cornaredo+Scarpa.jpg)
Una scelta dolorosa, ma inevitabile per riflettere.
Scarpa, che era stata assessore nell’amministrazione Crivellone, da tempo era combattuta sul da farsi, ma adesso ha rotto gli indugi e ha mandato una lettera al Pd per formalizzare il suo abbandono.
Scarpa si è convinta a gettare la spugna per dare una scossa alla sezione cittadina, che, a suo giudizio, gestisce il partito con spirito burocratico e non dà agio ai nuovi di inserirsi e sentirsi a casa propria. Del resto -è il suo ragionamento- se le adesioni sono nel tempo diminuite un motivo ci deve pur essere e la gestione del gruppo dirigente non proprio esente da colpe.
Una netta presa di posizione che mette sul banco degli imputati i dirigenti del Pd che, a suo dire, con la mancanza di trasparenza, dibattito e confronto non hanno e non aiutano la crescita del partito e non incoraggiano eventuali simpatizzanti a partecipare alla vita politica.
Certo due defezioni nel giro di un mese sono troppe e sicuramente la spia di un malessere profondo che viene da lontano, ma che adesso esplodendo fragorosamente è sotto gli occhi di tutti. I segnali s’erano visti quando il Pd era al governo della città, ma il ”potere” -si sa- cementa e fa dimenticare divergenze e differenti visioni, ma poi quando si è all’opposizione e non si è più sulla cresta dell’onda le distanze pesano come macigni e alla prima occasione implodono magari per ragioni nobili.
Curiosamente a farsi da parte sono gli ex amministratori e chissà se ciò sia solo un dato statistico o altro?
Ma, aldilà di tutto, è tempo che il Pd archivi la delusione della sconfitta elettorale per incominciare a ripensare la sua azione politica, che non guardi più al passato ma avanti con nuove idee e progetti.
Il che forse si creerebbero le condizioni per rigenerarsi e rilanciare con spirito nuovo il dibattito interno e aggregare la gente in un progetto di rinnovamento in cui sentirsi partecipe e protagonista.