I residenti di via Santo Stefano e dintorni a mano a mano che passano i giorni dall’apertura della strada non si capacitano come mai in municipio non vogliano rendersi conto dei disagi procurati dalla pessima gestione dell’intervento. Intanto non comprendano per quale motivo via Santo Stefano non si congiunga, come da originario progetto, con via Monte Grappa, ma s’interrompa bruscamente per ripiegare sulla via San Protaso a cui è stata cambiata obtorto collo la direzione di marcia per far defluire il traffico. Una scelta che i residenti trovano assurda, perché nelle ore di punta crescerà in modo esponenziale il traffico e i disagi e per di più con l’inversione, in via San Protaso, del senso di marcia lo spazio per parcheggiare davanti casa, come da sempre hanno fatto, si è ridotto ed è impossibile sostare anche per quei pochi minuti che servono per scaricare la spesa. Una situazione surreale quando sarebbe tutto più agevole se via Santo Stefano confluisse sulla via Monte Grappa, ma chissà per quale motivo è stato modificato il progetto tanto che l’ultimo tratto è stato destinato a parcheggio. I residenti chiedono con forza che in via San Protaso venga ripristinata l’originaria viabilità per azzerare le criticità, che oggi sono evidenti, e per contro andrebbe invertita l’attuale direzione di marcia di via Gioberti per far uscire le auto. Sarebbe la soluzione più opportuna per superare l’impasse. Ma sinora dai piani alti dal municipio non è pervenuta alcuna risposta, anzi gli amministratori hanno snobbato le richieste di incontro degli abitanti. Un’altra stranezza che i residenti denunciano l’abnorme grandezza della pista ciclabile in via Santo Stefano, che fiancheggia la campagna come se dovesse essere percorsa da frotte di ciclisti. E per contro mancano i posteggi per i residenti, poiché su 14 famiglie che vi risiedono sono disponibili solo 9 stalli.