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E’ agosto ed è tempo di mare o di montagna. Il parroco don Danilo Dorini, dando continuità alle sue riflessioni,  regala un’altra meditazione sulle vacanze.  Stavolta al centro della sua riflessione vi sono gli adolescenti, i giovani.
“I tempi son cambiati, le offerte e possibilità aumentate, le occasioni sempre più facili..”: verissimo! Come pure che da Adamo ed Eva i desideri e gli errori umani sono sempre gli stessi, da sempre si lavora e pure ci si riposa e svaga.
Sono cambiate le modalità perché le persone son ben diverse ed il progresso è stato il motore del cambiamento. È mutata pure la mentalità delle persone, il modo di concepire il lavoro-studio e di organizzare il meritato riposo-vacanze-ferie. Ma, si permettano alcune osservazioni:
  • concedere al figlio/a di andare chissà dove in vacanza perché è ormai maggiorenne e la vacanza un diritto… questo è un andazzo comune. Domanda: è educativo? Cosa ci mette del ‘suo’ per sostenere la vacanza? O considera suo padre un bancomat, sua madre una postepay da rimpinguare a comando?;
  • portarsi in vacanza l’amichetto 17enne della figlia 16enne è avallare una situazione ancora immatura. Ho detto ‘amichetto’ e non fidanzato perché le parole hanno un senso e lasciamo che loro vivano la loro età e non trattiamoli da ‘uomini e donne vissuti’ perché se non fanno gli adolescenti rischiamo che lo facciano a 40 anni. Obiezione: se vogliono fare certe cose il modo lo trovano comunque. Replica: vero, ma non con il mio consenso e appoggio… economico.
Un aneddoto a mo’ di conclusione. A mia nipote, appena 18enne, che voleva andare in vacanza con il suo ‘amico’ di allora e avere una mancia a tal fine mia madre disse: “Vai via pollastra, non tornare chioccia e tanto meno ‘pita’ (trad.: gallina)”.
Saggezza contadina