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Il parroco don Danilo Dorini ogni settimana regala una riflessione alla comunità. Stavolta è stato il turno dei fiori in chiesa. Ecco cosa dice. “Cos’è, una serra?” è la prima impressione che mi sovviene entrando in chiesa in occasione di un matrimonio (ma capita anche in occasione di certi funerali).

Punti fermi:

  • non è la preziosità dei fiori né la loro quantità a rendere bella una chiesa e festosa una celebrazione: è questione di buon gusto e di rispetto della celebrazione e del simbolismo dei fiori conformemente al calendario liturgico;
  • più concretamente: in quaresima non si mettono fiori sull’altare; niente fiori finti (la liturgia è viva e come tale deve essere vissuta, senza finzioni); sull’altare ci stanno fiori recisi perché lì viene spezzato il corpo di Cristo per essere poi offerto a tutti; sotto l’ambone si collocano piante vive perché la Parola di Dio non è morta ma, come dicono i profeti, è ’spada, martello, fuoco’;
  • i colori dei fiori devono essere in sintonia con ciò che si sta celebrando e intonarsi con l’altare stesso: a Pasqua è preferibile evitare il colore rosso, il quale si addice alla festa del Corpus Domini. Il nostro altare è bianco, dunque meglio evitare fiori dello stesso colore a meno che non siano accompagnati da altri di colore diverso;
  • la quantità: basta non esagerare perché il troppo stroppia, i fiori sono un aiuto alla bellezza della celebrazione e non il fulcro di essa, meglio risparmiare e dare il corrispettivo in carità.

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