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Ricevo e pubblico queste riflessioni del vicesegretario del Partito democratico cittadino sulla strage dei migranti avvenuta sulle coste della Calabria.
Come cittadino italiano provo vergogna per ciò che è successo il 26 febbraio a Steccato di Cruto.
Un’imbarcazione ormai vicina alla costa, proveniente dalla Turchia, si è spezzata ed è naufragata producendo vittime. È un’orrenda vicenda di cui l’Italia deve avere vergogna.
Le vittime ad oggi sono 64 tra cui numerosi bambini. È orrendo che siano morti annegati a solo 150 metri dalla spiaggia senza essere soccorsi.
Siamo un Paese ricco, civile, europeo, con importanti mezzi e risorse e non abbiamo sentito la responsabilità di salvare delle vite che vedevano in noi un futuro migliore, la liberta, la felicità.
Chi ha responsabilità, grandi o piccole che siano, se è persona onesta deve ammetterle, chiedere perdono a quelle anime, al mondo intero.
L’Europa intera deve cambiare radicalmente la sua politica per le migrazioni.
Chi era su quella barca proveniva da Iran, Pakistan, Afganistan, paesi in cui non si conosce la libertà. Non si tratta di emigrati “economici”, ma sono persone che chiedono un rifugio, che vedono in noi un’opportunità per una vita in un luogo di pace.
Per questo genere di migrazioni siamo un paese europeo di primo contatto: abbiamo indiscutibilmente più responsabilità di altri paesi.
Il decreto emanato dal governo, per creare difficoltà ai volontari delle organizzazioni non governative che intervengono in soccorso di queste persone, non può essere accettato. Moralmente ed eticamente è inaccettabile.
L’omissione di soccorso in Italia è un reato. Impedire, ostacolare il soccorso è un reato. Chi governa e amministra non può commettere reati. Se lo fa va rimosso, sostituito. Non è umanamente accettabile che un governo prenda provvedimenti per ostacolare il soccorso di chi fugge da gravi situazioni. Così come è inaccettabile che ci sia qualcuno che arrivi quasi a suggerire che la colpa di quelle morti sia di coloro che hanno deciso disperatamente di scappare da guerre, fame e violenze.
Vietare un secondo soccorso quando si hanno a bordo naufraghi, costringere le navi delle ONG a portare i naufraghi in porti molto distanti dalle coste del sud, sono provvedimenti che nulla hanno di buon senso, iniziative disumane per ostacolare e impedire che propositi umanitari si attuino.
Vergogna, orrore, sgomento ha suscitato questa vicenda. L’Italia, il Governo, non possono fare questo.

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