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Don Fabio Turba |
Ma altre priorità mi portarono a privilegiare l’adattamento liturgico del presbiterio della chiesa parrocchiale con il nuovo altare, la sede e l’ambone, il restauro della chiesa di Cascina Croce, il restauro dei pulpiti, il restauro dell’organo Alletti del 1871 e altre opere onerose di manutenzione ordinaria e straordinaria degli stabili della parrocchia. In occasione del centenario della donazione della chiesa di Sant’Apollinare alla chiesa parrocchiale di Cornaredo (1920-2020), grazie all’indicazione dell’ing. Emilio Stucchi, poi scelto da me come direttore dei lavori, si aprì la possibilità di partecipare al bando proposto dalla regione Lombardia per cofinanziare un nuovo intervento importante di restauro. Fu in quell’occasione che espressi, con il parere favorevole del Consiglio Affari Economici Parrocchiale e degli Uffici Diocesani competenti, la possibilità di intervenire di nuovo sulla parete sud della chiesa di Sant’Apollinare e di effettuare la rimozione della grotta, per poter verificare nella nicchia la presenza di affreschi. Il parere favorevole alla rimozione da parte della Soprintendenza ha permesso così di individuare nella nicchia l’affresco di una Madonna in trono col bambino, la presenza di sante (sant’Agata?) e di due Sibille (Samia e Tiburtina). Mentre nella parete sud, oltre il restauro delle figure di santi, è apparso un dolcissimo e sofferente Cristo in pietà. Questa immagine è quanto mai interpretante i momenti bui e di sofferenza che abbiamo e stiamo attraversando in questi anni a causa della pandemia e della guerra russo-ucraina: l’Uomo dei dolori che ben conosce il patire, passio Christi e passio hominis. Tutelare l’arte per una comunità cristiana non vuol dire solo preservare l’identità e la memoria storica del nostro paese, ma in questo caso, come per il restauro della chiesa di Cascina Croce e dell’organo Alletti pure cofinanziati dalla Regione, può dar vita alla promozione di un modello virtuoso di gestione, tutela e valorizzazione di un unico grande valore, di cui oggi dobbiamo essere orgogliosi portavoce: la bellezza, appunto! Investire risorse private nella tutela del nostro patrimonio è un’opportunità per tutti: le istituzioni, come la parrocchia, possono trovare così una solida sponda economica e un supporto concreto, mentre le imprese -restauratrici ed edili- hanno la possibilità di rafforzare il proprio posizionamento, tramite progetti di interesse comune. Nel portare avanti questo processo, promovendo il restauro di opere d’arte meno visibili al grande pubblico come la nostra, mi auguro che si possono avere anche in futuro per la chiesa di sant’Apollinare altre opportunità, in questa sinergia tra pubblico e privato, così che la bellezza, che è stata uno degli elementi fondamentali della storia della cristianità e della Chiesa Cattolica, ci preservi da quella bruttezza etica e sociale dei nostri giorni, che tante volte ci rattrista e impaura.