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Riconoscere il reddito di cittadinanza agli aventi diritto è un giusto adempimento, ma è anche altrettanto giusto che i beneficiari si diano da fare per offrire qualcosa in cambio alla comunità in cui vivono. E per questo sono stati varati i cosiddetti progetti utili per la collettività (Puc). Si tratta di interventi finalizzati all’inclusione e crescita sia per i beneficiari che per la collettività. Le attività in ogni caso devono essere complementari a quelle ordinarie svolte dagli uffici dell’ente e non già sostitutive alle prestazioni affidate esternamente dal Comune e assumere carattere temporaneo. Da qui l’interrogazione della consigliera comunale Valentina Ceccarelli (Gruppo misto indipendente) per sapere di più sui progetti che il Comune ha in serbo per i percettori del reddito di cittadinanza.

Ceccarelli ha chiesto quanti a Sedriano  percepiscono il beneficio; quante persone hanno firmato il patto di lavoro e il patto di inclusione sociale; quanti percettori sul territorio sarebbero da ritenersi idonei a partecipare ai progetti di pubblica utilità in base alle direttive del Ministero del lavoro e delle politiche sociali; quanti hanno rifiutato un lavoro cosiddetto congruo; chi è stato individuato come responsabile dei Puc; come viene usata la piattaforma Ge.Pi dal Comune e dulcis in fundo se sono già stati attivati Puc da parte del Comune e in caso contrario se intende farlo.

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