Alfredo Celeste |
Alfredo Celeste non molla sull’obbligo del saluto militare della polizia locale e sulla placca di riconoscimento e numero di matricola appuntati su tutti i capi di vestiario di agenti e ufficiali. Infatti, essendo trascorsi oltre 20 giorni dalla richiesta di applicazione del regolamento di polizia locale senza ricevere alcuna risposta, ha presentato un’interrogazione con risposta scritta per chiedere al sindaco Marco Re quali
disposizioni ha dato o darà per il rispetto dell’art. 48 (saluto degli operatori di polizia) e per l’art. 22 (placca di riconoscimento e numero di matricola). Il consigliere, vedendo che dai vertici del municipio non sono sinora arrivati segnali di voler risolvere la vicenda, ha rilanciato con un’interrogazione. Del resto anche sulla faccenda delle multe ancora nessun doveroso chiarimento su chi era alla guida degli autoveicoli comunali. Tutto sembra finire nel grande dimenticatoio della burocrazia inefficiente e confusa.Intanto -sottolinea Celeste– il regolamento di polizia locale approvato dal consiglio comunale il 16 febbraio 2021 non lascia dubbi sulla sua interpretazione in merito al saluto degli operatori di polizia. Da qui la sua interrogazione che nel ribadire che le norme approvate recentemente dal consiglio regionale e dal consiglio comunale contengono validità attuale sono da intendersi come espressione del riconoscimento reciproco di diritti e doveri, costituzionalmente garantiti. E cioè: l’autorità in divisa deve far rispettare le leggi e i regolamenti anche con potestà d’imperio, a sua volta, con il saluto opera un forte riconoscimento dei diritti del cittadino, nonché degli organi istituzionali che li rappresentano. “In sostanza -afferma Celeste– l’imperio dell’autorità si compenetra con i diritti costituzionali per ogni singolo, affermando senza mezzi termini che chi deve far rispettare le regole a sua volta le deve osservarle per primo. Infatti, proprio lo stesso art. 22 (placca di riconoscimento e numero di matricola che non mi pare sia presente su tutti i capi di vestiario della nostra polizia locale) indica la possibilità di un rapporto paritetico tra autorità e cittadino. Difatti se il cittadino ha la possibilità di rilevare la matricola può ricorrere laddove ritiene di subire un abuso così come l’operatore sa di essere identificato. Roba vecchia? Ma allora perché l’approvazione del regolamento è solo dell’anno scorso (2021) e si conforma al regolamento regionale di pochi anni fa (2019). Si va in consiglio per farci giocare? Il sindaco e il suo assessore delegato non sono tenuti a far rispettare le normative e i regolamenti in genere?”. Ma il sindaco su questo punto -puntualizza Celeste– non può traccheggiare più di tanto, poiché il regolamento in questione indica all’art 2 che “il corpo di polizia municipale è posto alle dirette dipendenze del sindaco o dell’assessore da lui delegato, il quale nell’esercizio delle funzioni di polizia locale, impartisce le direttive, vigila sull’espletamento del servizio adotta i provvedimenti previsti dalla legge o dai regolamenti”.