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La polizia locale ha presenziato l’ultima seduta del consiglio comunale. E, come era nel novero delle cose, il comandante e gli agenti hanno salutato all’inizio e alla fine della seduta consiglieri e amministratori. Ma il pur encomiabile saluto di cortesia e civiltà della polizia municipale non è parso al consigliere Alfredo Celeste conforme a quanto previsto dal regolamento di polizia locale approvato nel 2015 dai commissari straordinari e confermato nel febbraio 2021 dal consiglio comunale. Infatti Celeste, rilevando incongruenze, ha scritto al sindaco, all’assessore alla sicurezza, al presidente del consiglio e al comandante della polizia locale per chiedere, ognuno per le proprie competenze, di far rispettare il regolamento. L’art. 48 al punto 2 statuisce che “il saluto verso i cittadini, le istituzioni e le autorità che le rappresentano, è un dovere obbligatorio per gli appartenenti al corpo di polizia locale”.Il punto 4  specifica che “il saluto viene reso portando la mano destra estesa ed a dita unite all’altezza del copricapo, in modo da far coincidere le dita indice e medio alla parte della visiera posta in prossimità dell’arcata sopracciliare, il polso in linea con l’avambraccio all’altezza delle spalle, ed eseguito con stile rigido ed austero nei servizi d’onore e con gesto misurato e composto in tutte le altre occasioni, specie nei contatti con il pubblico”. Ma ciò non avviene con le modalità prescritte, poiché il saluto, stando al regolamento, dev’essere militare. Da qui la sollecitazione di Celeste al sindaco Marco Re affinché intervenga dal momento che l’art. 2 stabilisce che “il corpo di polizia municipale è posto alla diretta dipendenza del sindaco, o dell’assessore da lui delegato, il quale, nell’esercizio delle funzioni di polizia locale, impartisce le direttive, vigila sull’espletamento del servizio, adotta i provvedimenti previsti dalla legge o dai regolamenti”. Dal municipio fanno sapere che stanno accertando quando il saluto nella versione militare va reso e in quali situazioni, ma si sta valutando se renderlo obbligatorio nei consigli comunali.

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