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La lista Bareggio 2013, rappresentata in consiglio comunale da Monica Gibillini, ha chiesto al sindaco con un’interrogazione di essere aggiornata sui fanghi contaminati (gessi di defecazione) sparsi su un terreno agricolo che insiste sul territorio di Bareggio.  Il sindaco ha risposto che è in corso un procedimento penale presso la Procura della Repubblica di Brescia e che si resta in attesa di acquisire chiarimenti dagli enti sovracomunali. Insomma sul cosiddetto scandalo WTE) non ci sono novità. Tuttavia Gibillini non si è accontentata e si è rivolta agli enti sovracomunali competenti che hanno fornito chiarimenti sia sulla situazione del terreno di Bareggio che su cosa è cambiato a livello più generale. Per quanto riguarda Bareggio, si tratta di un terreno con una superficie di circa 1,5 ettari. Lo spandimento dei fanghi è avvenuto a luglio 2018. Sul terreno sono stati coltivati: frumento/orzo/segale/triticale (coltura principale) ad uso alimentare zootecnico mais/sorgo (coltura secondaria) ad uso alimentare zootecnico. Il terreno non è stato sequestrato. La Regione ad agosto scorso ha legiferato nella prospettiva di definire i fanghi utilizzabili e prevedere obblighi di tracciabilità in attesa di una legge statale. In Lombardia dal 1° febbraio 2022 all’utilizzo del “gesso di defecazione da fanghi” si applicano regole di tracciabilità. «In attesa di conoscere gli sviluppi sul terreno interessato -afferma Monica Gibillini– sembra che il cosiddetto scandalo WTE è servito a dare impulso al tracciamento dell’uso di questi fanghi laddove consentiti. L’obbligo di tracciamento è un passo verso la migliore salvaguardia dell’ambiente e della salute, continuiamo a seguire gli aggiornamenti sulla situazione anche bareggese».

 

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