La volontà di demolire l’attuale scuola media “L. Pirandello” e costruirne un’altra nell’area contigua è più che concreta. Infatti l’amministrazione comunale ha aderito al bando regionale “Spazio alla scuola” per ottenere i finanziamenti e approvato il documento preliminare alla progettazione. Le caratteristiche dell’opera si richiamano a una scuola connessa che metta a disposizione spazi e attrezzature per una didattica multimediale e a distanza sempre accessibile, nonché al servizio della comunità che permetta l’uso flessibile degli spazi (attraverso ingressi diversificati) quali aula magna, auditorium, palestra, giardino da parte di associazioni o gruppi organizzati di cittadini; scuola connessa con gli spazi pubblici. L’obiettivo è costruire una scuola aperta, che sia un punto di riferimento per il territorio: “civic center” non solo per le attività di apprendimento, ma anche per attività formative, ricreative e culturali da svilupparsi in una struttura aperta l’intera giornata. L’idea è dunque quella di una scuola che faccia sistema, faccia rete e che favorisca i processi di integrazione nel territorio, quali il parco Carlo Alberto dalla Chiesa (area a verde urbano), o attrezzatura civica o centro aggregazione giovanile in Villa Allavena (oggetto di finanziamento PNRR). Il progetto s
arà dunque frutto di un percorso di condivisione, dove la concertazione tra le parti (amministrazione comunale, comunità scolastica, cittadini, tecnici e altre figure chiave) costituirà l’elemento basilare di tutto l’iter progettuale e della fase di costruzione. La nuova progettazione sarà incentrata sull’integrazione di misure a favore dell’accoglienza e della socializzazione, del potenziamento del verde e della fruibilità del luogo. L’obiettivo è quindi quello di migliorare la qualità, rendendo le aree verdi non solo dei luoghi di accesso alle strutture, ma anche estensioni vivibili degli interni. Il progetto è destinato a prevedere ambienti dove ci si forma a partire dall’esperienza del fare, in grado di coinvolgere gli studenti in attività di conoscenza collettiva incentrata sulla ricerca, come spazi attrezzati per l’insegnamento di arte e disegno/tecnologia, scienze e musica. Quali? Una zona più silenziosa per le attività di supporto alla didattica (correzione/lettura dei compiti o preparazione delle lezioni), un’altra per il relax e un’altra ancora per il confronto. Non solo. Anche a un luogo “protetto”, “morbido” e privo di distrazioni dove è possibile svolgere attività didattiche anche in modalità diverse per ospitare fino a 10-15 allievi e particolarmente adatta anche per svolgere le attività individuali e specifiche rivolte ai ragazzi con particolari difficoltà (riabilitazione, espressione corporea). Le nuove modalità di apprendimento richiedono molteplici configurazioni, realizzabili grazie all’opportuna gestione di allestimenti e arredi. Pertanto il progetto dovrà favorire la pluralità delle configurazioni, ad esempio l’apprendimento one-to-one è attuabile con un tavolo in posizione defilata, le attività di piccolo gruppo possono essere risolte con tavoli a 4 posti, mentre per una discussione collettiva è adatta una configurazione comunicativa a cerchio. Significativo è quindi l’uso di arredi modulari e riconfigurabili, anche in colori e rivestimenti differenti per adattarli anche ad esigenze cromatiche (e di condizionamento psicologico conseguente) specifiche. Gli ambienti complessi e articolati così ottenibili permettono di seguire i diversi tempi individuali di apprendimento e consentono l’esecuzione di attività diverse in contemporanea. Vengono prediletti mobili per attività di collaborazione, cooperazione, lavori di gruppo e soluzioni d’arredo modulare che consentano una riconfigurazione puntuale, veloce e sistematica degli spazi: tavoli a spicchio, trapezio piccolo o grande; eventuali hub centrali per la ricarica dei dispositivi; postazioni Pc; sedie leggere e impilabili, eventualmente dotate di piani d’appoggio. Come in altri ambienti, è utile prevedere anche un’area di scambio e confronto informale. La tecnologia è al centro: la classe ruota attorno a uno strumento di fruizione collettiva (come un monitor interattivo o una digital board) e gli studenti si confrontano anche in digitale attraverso dispositivi personali: sono quindi indispensabili hub e torrette per la ricarica e carrelli per la conservazione e la ricarica dei dispositivi. Lo scopo è quello di offrire una flessibilità assoluta e a 360°, soluzioni che permettono di riconfigurare la classe di ora in ora, idee per condividere e preservare le risorse della scuola e ottimizzarne così le spese. Il costo dell’opera è stimato in poco più di 7 milioni e da realizzarsi in 500 giorni.