Gianfranco Brusasca, noto poeta cittadino, non poteva tacere davanti alla tragedia che si sta consumando in Ucraina. “In un momento -spiega Brusasca– in cui l’uomo ripudia la libertà, quale mezzo democratico di rispetto e di comunicazione verso i suoi simili, noi pensiamo che essa libertà debba essere salvaguardata ad ogni costo al pari di una libertà che non sia soltanto un diritto, ma soprattutto vissuta come un dovere, richiamandoci ad un pensiero condiviso con quanto ci ha lasciato Oriana Fallaci. Sono momenti difficili ed estremi per il mantenimento della libertà in quanto tale rivelandosi oltremodo preziosa e necessaria per la sopravvivenza sociale vivibile, individuale e collettiva, che ci permetta di mantenere civili relazioni con gli altri. In un periodo in cui certi valori fondamentali, storicamente conquistati, vengono amputati dolorosamente, ci muove un pensiero cosciente per la difesa ed il mantenimento di essi. Un’invocazione viva e libera per dire che stiamo ‘camminando’ lungo una linea di confine, una ‘borderline’, estremamente dura ed impervia, che ci addolora e c’inquieta, ma capace, tuttavia, di produrre atti creativi portatori di ‘svegliamento’ della coscienza e della consapevolezza di ognuno di noi. Una libertà di dire ancora libertà”. Ecco il suo grido di dolore che manifesta in questa poesia.
LIBERTA’