L’area festa, in molti vorrebbero che l’opera fosse rimossa dall’immaginario collettivo, ma puntualmente deflagra sulla scena politico-amministrativa e per di più riportando in auge il non confessato, il non detto, le bugie e il sospetto che hanno concorso a causare danni all’erario e alla comunità. Ma, a parte questo, la vicenda è riemersa nell’ultimo consiglio comunale per via della presa d’atto della delibera della Corte dei conti in merito alla situazione finanziaria del Comune per gli anni 2016, 2017, 2019 e 2019. In particolare l’attenzione della Corte dei conti si è concentrata sul disavanzo 2019 riconducibile all’area festa. Ha chiesto fra l’altro il 28 settembre 2021 spiegazioni sui debiti fuori bilancio riconducibili all’area festa (2018) e se successivamente siano intervenuti altri debiti fuori bilancio o sussistano ancora rischi per passività potenziali o per contenziosi pendenti.
Il Comune il 14 dicembre 2020 ha fornito le risposte. Il 6 dicembre 2021 la Corte dei conti ha preso atto che l’esercizio 2019 si è concluso con un disavanzo di amministrazione pari a 1.153.694,92 euro, che l’ente prevede di ripianare negli esercizi 2021-2035, per una quota annua di 76.912,99 euro. Ma ha anche invitato l’ente a realizzare il ripiano del disavanzo di amministrazione, assicurandone la sua sostenibilità nel tempo, nonché a monitorare l’andamento dei pagamenti e il tempestivo adempimento delle obbligazioni passive. Non è tutto. Ha pure chiesto che entro 30 giorni l’ente le invii una nota illustrativa delle misure relative al ripiano del disavanzo adottate a seguito del parere negativo del revisore. Il consigliere Alfredo Celeste, che è intervenuto sul tema, ha anzitutto ricordato che ha già inoltrato tre esposti alla Corte dei conti di cui si è in attesa di riscontro. Poi ha sottolineato, tirando fuori un’interlocuzione scritta fra l’avvocato Gianluca Borgasan e il Comune, che l’amministrazione Cipriani, nonostante il legale avesse sconsigliato le cause, ha voluto proseguire la controversia, rifiutando pervicacemente le transazioni che avrebbero permesso di chiudere la faccenda con 333.895,20 euro e non già a 995.272,52 euro. Sì, questa è la cifra fuori bilancio che alla fine si è ritrovato il Comune per perseguire obiettivi che non doveva. Tuttavia Cipriani ha spiegato che ha dato seguito a quello che era stato avviato dai commissari.