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“L’affidamento della gestione del centro Facchetti a una società ‘forestiera’ non è il massimo quando si sarebbero potute coinvolgere associazioni e sodalizi locali, come si era fatto in passato, per verificare se fossero disponibili ad assumersi l’impegno. Sarebbe stato bello e soddisfacente. Ma ancora una volta l’associazionismo cittadino è stato ignorato. L’assessore Bonomo, dimostrando di non essere all’altezza del ruolo che gli è stato assegnato, non ci ha evidentemente pensato, sbagliando”. Tina Ciceri (Pd), consigliere comunale, non è tenera con l’assessore allo sport, reo, a suoi occhi, di combinare già poco in generale e molto meno nello specifico. “Bonomo non avendo coinvolto l’associazionismo cittadino -incalza Ciceri– si è rivelato del tutto inadeguato e senza lungimiranza e prospettiva. Insomma non all’altezza del suo compito. Non solo. Non è mai presente e quando capita di esserci, come nella consulta, si dimostra impreparato. Un assessore così non è il non plus ultra”.

Non è tutto. “Bonomo -prosegue Ciceri– ha avuto anche la malagrazia di sostenere che il centro Facchetti è stato inaugurato tre volte per gli spogliatoi non a norma. Nulla di più falso. Il Coni il 20 giugno 2006, riconoscendo la regolarità del complesso sportivo, compresi gli spogliatoi e i servizi, ha espresso parere favorevole ‘in linea tecnico-sportiva sull’intero intervento’. Il che è un’ulteriore conferma della sua inadeguatezza. Farebbe dunque bene a dimettersi, poiché con l’incarico non ci azzecca nulla”. 

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