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Alfredo Celeste

Magari non sarà necessario ricorrere al supporto informatico per smascherare le incoerenze e le incongruenze andate in scena nella seduta consiliare dello scorso 29 novembre. Ma l’interrogazione presentata dai consiglieri Alfredo Celeste e Valentina Ceccarelli sul mancato pareggio di bilancio nel 2017 fa intravedere fra le righe l’originale possibilità. L’interrogazione prende le mosse dall’ultimo consiglio comunale allorché sono emerse dalle comunicazioni del sindaco Marco Re e, più dettagliatamente, dell’assessore al bilancio Giuseppe Pisano

Valentina Ceccarelli

contrastanti versioni tra l’amministrazione in carica e quella precedente, guidata da Angelo Cipriani, la quale sullo sforamento del bilancio 2017 ha affermato di aver appreso della violazione  solo una settimana prima delle elezioni avvenute il 4/5 ottobre 2021, non avendone mai ricevuta notizia dal Ministero o altri e, pertanto, impossibilitati materialmente ad apportare gli adempimenti previsti, attribuendo, inoltre, la responsabilità dell’accaduto a un errore tecnico interno degli uffici (video C.C del 29/11/2021 minuto 40:42 al minuto 45:11 e minuto 1:04:07 al minuto 1:07:32). Tutto questo poi è stato ribadito dagli stessi ex amministratori, successivamente, in un comunicato stampa diffuso sui settimanali locali. “Abbiamo espresso subito la nostra perplessità e stupore -sottolineano Celeste e Ceccarelli– circa la presunta tardiva o mancata conoscenza dei responsabili eletti del tempo di quanto era successo, e cioè il rilevante mancato conseguimento del pareggio di bilancio con le conseguenze di cui sopra. Non solo. L’ intervento del responsabile finanziario attuale, presente in aula, è stato puntuale e deciso e ha smentito quanto detto dagli ex amministratori, affermando di aver comunicato l’importante problema amministrativo almeno a giugno 2020 e non prima delle elezioni (video C.C del 29/11/2021 minuto 57:34 al minuto 1:02:45). Per contro -aggiungono Celeste e Ceccarelli–  insufficiente e debole è stata la replica della giunta in carica, accusata peraltro di aver strumentalizzato la vicenda a fini politici. Sorpresi e indignati dalle due verità emerse, ci siamo convinti che quanto accaduto fosse degno di un esame approfondito e, per questo. Abbiamo fatto un accesso agli atti per ottenere la documentazione relativa, che ci ha rivelato inequivocabilmente che il funzionario responsabile della ragioneria avesse ragione. Anche i cittadini devono sapere come stanno effettivamente le cose per un discorso di chiarezza e della cosiddetta trasparenza tanto invocata quanto difficilmente perseguita. Le sanzioni sono pesanti: come si è visto sopra tra le quali citiamo l’impossibilità di assunzioni e un mancato trasferimento di risorse correnti per il Comune per un importo di 26.666 euro annui per tre anni”. Insomma una ricostruzione che smentisce seccamente le dichiarazioni degli ex amministratori. “Vi è un dovere morale e civico -continuano Celeste e Ceccarelli– da esigere per la pubblica amministrazione: la leggibilità e comprensione degli atti, le azioni degli amministratori e le loro ricadute sulla cittadinanza, le risorse che possano essere perdute a causa della gestione non oculata di chi di competenza, le responsabilità di chi amministra i soldi pubblici. L’attuale giunta, secondo noi, deve prodigarsi più efficacemente in tal senso per essere all’altezza di queste aspettative, non meno importanti di quelle più direttamente pratiche-economiche”. Da qui l’interrogazione per chiedere se l’attuale amministrazione è intenzionata a produrre e rendere pubblici tutti i documenti a sua disposizione che possano, come è stato per noi, ristabilire la verità su questo argomento per un’informazione finalmente corretta e completa? Eppoi se l’amministrazione alla luce dei documenti è in grado di dirci se si tratta di grave mancanza di comunicazione tra l’allora giunta e il segretario comunale o se, invece, si tratti di deliberata omissione di informazione ai cittadini?  E ancora se l’attuale amministrazione, oltre al rimborso previsto del 10% delle indennità a carico degli ex amministratori (euro 5.861), ha intentato qualche altra azione di risarcimento per il danno subito?  Inoltre, vista la relazione di fine mandato inerente gli anni 2016, 2017 e 2018 (pag. 39) pertinente la richiesta di istruttoria da parte della Corte dei Conti che chiedeva spiegazioni in merito, l’attuale amministrazione è a conoscenza delle decisioni della suddetta Corte alle risposte del Comune?”.  Qualche è certo che l’amministrazione Cipriani nel 2017 non ha rispettato il pareggio di bilancio con un saldo negativo di 80.000 euro, mai successo precedentemente. Il mancato rispetto del saldo di finanza pubblica comporta le seguenti sanzioni a carico del Comune: riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio in misura pari all’importo corrispondente allo scostamento registrato (-80 mila ); limite degli impegni delle spese correnti pari all’importo dei corrispondenti impegni dell’anno precedente; blocco del ricorso all’indebitamento per investimenti; divieto di assunzione di personale a tempo indeterminato; rideterminazione delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza agli amministratori (presidente del consiglio, sindaco e componenti della giunta) in carica nell’esercizio in cui è avvenuta la violazione versando al bilancio dell’ente il 10% delle loro indennità di funzione e gettoni di presenza nell’anno in cui è avvenuta la violazione (totale 5.861 euro di cui per la sua parte lo stesso amministratore Cipriani deve l’importo di euro 2.579,79 da versare entro il 31 dicembre 2021). 

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