Ma Sedriano non si potrebbe candidare alla realizzazione nel proprio territorio della casa di comunità? Un’opportunità possibile, visto che
è ancora in corso tra i Comuni interessati dal distretto Ovest Milanese un confronto per la localizzazione della struttura. Infatti i consiglieri comunali Alfredo Celeste e Valentina Ceccarelli del gruppo “Noi con Sedriano e Roveda” hanno presentato un’interpellanza per chiedere se sindaco e giunta siano interessati a proporre la candidatura di Sedriano per l’insediamento in paese di questa importante opera, diventando così un prezioso riferimento di servizio, oltre che per Sedriano, per una più vasta comunità e un rilevante e ampio territorio del Magentino. La proposta è scaturita sulla scia della recente approvazione della nuova riforma della sanità lombarda, che nei suoi obiettivi principali si propone di “potenziare il servizio sanitario regionale in particolare per la medicina territoriale, la prevenzione e l’assistenza domiciliare integrata (ADI); precisare le competenze dei diversi soggetti interessati (ATS, ASST, assessorato e direzione generale), istituire distretti, case di comunità, ospedali di comunità e centrali operative territoriali. Consentire nuove assunzioni di personale medico e infermieristico con l’introduzione della nuova figura dell’infermiere di famiglia.” Nell’interpellanza Celeste e Ceccarelli sottolineano che è l’istituzione della casa di comunità spoke con tanti servizi è un’opzione possibile e per di più interessa direttamente il Comune per via della sua appartenenza al distretto Ovest Milanese (Casorezzo, Arluno, Ossona, Santo Stefano Ticino, Vittuone, Sedriano). Insomma sarebbe un grande colpo se si riuscisse a realizzare in paese la casa di comunità per via della varietà dei servizi offerti.– Servizi di cure primarie erogati attraverso equipe multidisciplinari. – Servizio di assistenza domiciliare di livello base.
– Servizi di specialistica ambulatoriale per le patologie ad elevata prevalenza.
– Servizi infermieristici.
– Sistema integrato di prenotazione collegato al Cup aziendale.
– Programmi di screening.
– Partecipazione della Comunità e valorizzazione co-produzione.
– Collegamento con la Casa di Comunità Hub di riferimento.
– Presenza medico.
– Presenza infermieristica.
– Servizi diagnostici (finalizzati al monitoraggio della cronicità).
– Continuità assistenziale.
– Punto prelievi.
La struttura deve avere una superficie lorda di progetto di 2.000 mq di nuova costruzione, con un importo lordo di 4 milioni di euro e con un importo di somme a disposizione di 2 milioni di euro per un totale complessivo di 6 milioni di euro a totale carico della Regione Lombardia, con tempi di realizzazione di 48-60 mesi.