Latest News

Posts 3 Column Slider

Latest News

Don Fabio Turba

Il parroco monsignor Fabio Turba nell’avvicinarsi del Natale ha voluto rivolgere un pensiero particolare a coloro che nel corso di quest’anno hanno perso una persona cara. Un pensiero dettato dalla consapevolezza che  chi si è congedato da un proprio caro in questi giorni festosi ne sentirà particolare assenza. I defunti nel 2021 sono stati ben 161. Ma ecco il suo messaggio di speranza e di condivisione del dolore: Le feste natalizie, con il loro tradizionale fascino, sono vissute in modo del tutto particolare quando seguono a un lutto che ci ha colpito. Specie nelle famiglie che conservano la tradizione della collegialità celebrativa di fine dicembre, il peso dei “vuoti” è molto intenso, spesso struggente, soprattutto avendo dovuto festeggiare già lo scorso Natale 2020, durante l’annus horribils della pandemia, con le precauzioni e le ristrettezze che ci furono imposte e da noi prudenzialmente accolte. Scorrendo il registro con i nomi dei 160 defunti di questo 2021, non posso che rinnovare emozioni avute nell’incontrarvi in un momento così difficile. Vorrei condividere con voi queste parole del Sommo Poeta, Dante Alighieri, di cui quest’anno abbiamo ricordato il settimo centenario della sua morte. Nella monumentale opera la “Divina Commedia”, mistico e avventuroso viaggio nell’aldilà, giunto in Paradiso, Dante contempla la sorte dei beati e non si esime di fare delle domande sulla loro condizione attuale e futura. Già prima aveva dichiarato che la morte del corpo non va temuta, in quanto permette a chi si salva di vivere in Paradiso e di godere dell’eterna beatitudine che deriva dalla visione di Dio. Ma nel Canto XIV del ‘Paradiso’ Salomone, il saggio re biblico, offre a Dante delle spiegazioni consolanti anche per noi oggi, circa il ricongiungimento dei corpi dei defunti con le loro anime già in cielo. La luce di cui le anime dei beati sono rivestite non solo resterà dopo la resurrezione dei corpi, ma aumenterà a causa della loro accresciuta capacità di vedere Dio, il che amplificherà la loro gioia e, di conseguenza, il loro splendore. Non per questo il corpo sarà invisibile, poiché lo si potrà vedere come il carbone avvolto dalla fiamma, per cui i beati saranno visibili l’uno all’altro e la luminosità dei loro corpi non arrecherà danno alla loro vista, poiché i loro occhi saranno rafforzati come tutti gli organi dei loro corpi terreni. Dante precisa dunque che i beati riacquisteranno il loro aspetto terreno e potranno vedersi reciprocamente, il che sarà una consolazione e una gioia in quanto permetterà di rivedere i volti delle persone amate sulla terra: “che ben mostrar disio d’i corpi morti: forse non pur per lor, ma per le mamme, per li padri e per li altri che fuor cari anzi che fosser sempiterne fiamme” (i beati manifestarono un gran desiderio di riavere i loro corpi morti forse non solo per se stessi, ma per rivedere le madri, i padri e le altre persone che amarono prima di diventare fiamme eterne!).  Con questa lettera, con lo sguardo rivolto a Gesù Bambino, sono ancora qui con voi a ricordare e pregare per i vostri cari, per tutti coloro che in questa città, vissero, faticarono, amarono, gioirono, piansero, morirono, e ora sono nella pace di Dio e che un giorno potremo incontrare e rivedere. Per loro, elevo con voi la preghiera del cristiano suffragio. Santo Natale e Buon 2022.

 

Lascia un commento