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Giancarlo Colombo

Il nuovo piano di governo del territorio (Pgt) non piace a Io amo Bareggio. Infatti con Gianfranco Colombo trova incomprensibile che l’amministrazione comunale, anche su sollecitazione di 670 cittadini, abbia strenuamente difeso le proprie convinzioni senza minimamente cercare di capire le istanze. Sì, una macroscopica difesa del consumo di suolo zero. Certo, a suo giudizio, le aree che verranno edificate sono classificate formalmente come servizio, ma di fatto sono verdi, prato, piante e sono di proprietà del Comune, ovvero nostre. Vedasi zona carabinieri (le case esistenti si troveranno una bella calata di cemento invece delle piante e del prato), o la zona di fonte al Penny (medesima situazione), oppure di fronte la campo Falcone; sulla carta tutto Ok, naturalmente, ma di fatto un’altra ‘bella’ calata di cemento su prati verdi. Ma in municipio -continua Colombo– si sono dimenticati che una volta approvato il Pgt non si torna indietro. La smania tipicamente leghista di far vedere di risolvere situazioni bloccate da anni sta producendo questa stortura. Amministratori precedenti che hanno tenuto duro nel non svendere il territorio vengono vanificate da una sola amministrazione leghista. Puoi con quale contropartita? Per esempio nella ex cartiera -continua Colombo-, dove la volumetria è a maggioranza del comune (75%), si regala un prato di 4.500 mq per costruire case ma non si recuperano neppure entrate neppure per ristrutturare la bocciofila, anzi chiedono un finanziamento di 1.300.000 euro allo stato. Poi ci si riempie la bocca con il consumo di suolo zero, per parafrasare espressione usata dal sindaco in assemblea, ‘io non dico balle’ sulla carta certamente, ma i fatti diranno il contrario. Insomma il Pgt -chiosa Colombo– che a detta del sindaco si cambia quando si vuole, come se fosse facile presenta uno sviluppo del paese vecchio, basato sul cemento, e non al passo con i tempi. 

 

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