Latest News
Latest News

Il tempo delle parole è scaduto. La lunga campagna elettorale fra feste, bla bla, promesse, garanzie, gazebo, contatti e scampanii di campanelli è dunque finita. Ora tocca agli elettori, che hanno avuto tempo per informarsi e valutare la qualità dei candidati, decidere a chi affidare la guida del municipio per i prossimi 5 anni. Infatti domani, domenica 3, e dopodomani, lunedì 4, si voterà per eleggere il sindaco. Poi, dopo le 15 di lunedì, inizierà la conta dei voti che culminerà nel giro di paio d’ore o poco più alla proclamazione del nuovo primo cittadino. Gli aspiranti alla carica sono Alfredo Celeste (Noi con Sedriano e Roveda), Massimiliana Marazzini (RilanciAmo Sedriano), Ivan Biondi (Sinistra di Sedriano), Angelo Cipriani (Siamo Sedriano e Roveda), Marco Re (Lista Marco Re – Vince Sedriano). Solo uno può vincere e gli altri relegati all’opposizione. Intanto i pronostici della vigilia sono piuttosto incerti per via della possibile diffusa disaffezione degli elettori. L’eventuale astensionismo potrebbe infatti incidere sull’esito finale della tornata elettorale, poiché se si abbassasse per un verso il quorum e per l’altro se gli elettori di un certo orientamento fossero più interessati a recarsi alle urne, il risultato potrebbe essere riscritto. Non solo. La tornata elettorale autunnale, essendo inusuale, riserva sempre sorprese, come, peraltro, già accaduto il 15 novembre 2015. Il sindaco uscente Cipriani si è dato molto da fare inventando feste, intrattenimenti, distrazioni di popolo, uso spinto dei social e promettendo l’impossibile nella speranza di stendere un velo sulla sua non brillante legislatura e catturare così consensi. Il maquillage dell’ultima ora, anche nel nome della lista, e i consensi che un sindaco uscente porta con sé sono sufficienti per rimescolare le carte? Re sembrerebbe il più attrezzato più per l’area elettorale di riferimento (centrosinistra) che per altro a tagliare per primo il traguardo. Ma ha il suo bel daffare per rimediare all’assenza in lista di Maria Teresa Olgiati, una candidata che nel 2016 aveva preso la bellezza di 426 preferenze; e riassorbire un pacchetto così consistente di voti non pare semplicissimo. Celeste, sganciato dai partiti e con una lista di gente debuttante sulla scena politico-amministrativa, si cimenta oggi con le sue chance in una gara “che era follia sperar” (Manzoni) nei giorni in cui la macchina del fango operava a pieno regime per travolgerlo. E, reduce di una campagna elettorale porta a porta, prova a staccare sul filo di lana gli avversari. Marazzini sulla carta sarebbe fortissima essendo sostenuta dal centrodestra unito e da due liste civiche, ma sconta la sua poca notorietà e la debolezza della lista che la sostiene. Una formazione che appare malassortita e con candidati, a parte qualcuno, che non hanno fama di grandi collettori di voti. Handicap notevoli. Basteranno i simboli dei partiti per recuperare? Infine Biondi, che per l’attività svolta e l’opposizione rigorosa e incalzante fuori dal consiglio comunale, si è guadagnato sul campo insieme al suo gruppo i meriti per una storica conquista del seggio.


Lascia un commento