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Il Comitato intercomunale per la pace insieme ad altre associazioni si è mobilita in vista della tradizionale marcia della pace Perugia-Assisi. Infatti proprio in vista della marcia, alla quale anche quest’anno ha aderito, propone in collaborazione con numerose associazioni e alcuni Comuni del territorio, dunque due appuntamenti. Il primo a Cornaredo, domenica 3 ottobre, in Piazza Libertà (ingresso parco), con ritrovo alle 10,30 e termine alle 11,30. Tutti i partecipanti sono invitati a portare un piccolo vasetto, anche in vetro, con un po’ di terra all’interno. L’altro a Sedriano 

venerdì 8 ottobre, alle 21, al centro Paolo VI. Serata sul tema “Donne in Afghanistan oggi: prendiamocene cura”. Interverranno Giovanna Cardarelli del CISDA – Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane, Silvia Redigolo di Fondazione Pangea Onlus. L’incontro sarà soggetto alla normativa vigente di prevenzione Covid-19, in particolare i posti saranno limitati e sarà richiesta la certificazione verde Covid-19. E dulcis in fundo sabato 9 ottobre partirà un pullman da Sedriano per la partecipazione della delegazione territoriale locale alla marcia per la pace Perugia-Assisi. “La pandemia -afferma Sergio Colombo del Comitato intercomunale per la pace– è ancora in pieno corso e la crisi sociale ed economica è molto pesante, specialmente per i più poveri e vulnerabili, mentre la crisi climatica sta peggiorando. Malgrado questo – ed è scandaloso – non cessano i conflitti armati e si rafforzano gli arsenali militari. Per affrontare e risolvere questi grandi problemi comuni globali c’è bisogno dell’impegno di tutti gli abitanti della terra, cittadini, cittadine e istituzioni di ogni livello. Bisogna sviluppare una mentalità e una cultura del “prendersi cura” capace di sconfiggere l’indifferenza, lo scarto e la rivalità che troppo spesso, purtroppo, prevalgono. Cura delle giovani generazioni, cura della scuola, cura degli altri, cura del pianeta, cura del bene comune e dei beni comuni, cura dei lavori di cura, cura della città, cura dei diritti umani, cura della democrazia… C’è bisogno di una politica e di un’economia della cura”.  




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