Le forze politiche sedrianesi che aspirano alla guida del municipio hanno presentato candidati e programmi. L’obiettivo di tutte è vincere le elezioni, ma scorrendo i programmi si capisce che l’idea che sottostà allo sforzo elaborativo di alcune non è imprimere una svolta nella gestione dell’ente, ma solo prevalere. Infatti la condizione per governare bene e dare risposte veloci alla comunità è ripensare radicalmente la macchina amministrativa, che per quel che si è visto non è certo il non plus ultra. Il buon governo non passa solo dalla bontà dei progetti, ma dall’efficienza, tempestività ed efficacia degli apparati burocratico-amministrativi, che, purtroppo, sono sempre uguali a se stessi al di là delle figure che li rappresentano e dal cambio del colore politico degli inquilini pro tempore del municipio. Vien da sé che non intervenendo nei settori nevralgici dell’ente e non avendo alcuna strategia a supporto è fatale che qualsiasi amministrazione, pur animata di buoni propositi, è destinata a galleggiare o comunque a navigare a vista e con estrema difficoltà.
Ebbene le uniche formazioni in cui emerge chiaramente l’esigenza di intervenire per rivedere e rilanciare la macchina amministrativa sono la lista “Noi con Sedriano e Roveda”, guidata da Alfredo Celeste, e la compagine “Lista Re – Vince Sedriano”, capeggiata da Marco Re. La lista di Celeste sottolinea con una maggiore articolazione e chiarezza la volontà di “coinvolgere la struttura e spingerla ad accettare la sfida di un miglioramento nell’efficienza dei servizi e nel rapporto con il cittadino”, nonché la determinazione di migliorare il controllo dei procedimenti amministrativi. La lista di Re si limita a evidenziare la necessità di “concentrarsi sulla macchina amministrativa affinché questa sia in grado di attuare in tempi utili le scelte che servono”. L’ “usato sicuro”, semmai fosse necessario, ha idee chiare e acutezza nell’individuare la vera criticità che zavorra l’attività amministrativa. A entrambi i candidati è dunque chiarissimo che per iniziare con il piede giusto, in caso di successo, devono intervenire sull’organizzazione, altrimenti sono condannati al fallimento, alla mediocrità. Nella lista di Massimiliana Marazzini manca il pur minimo accenno sull’organizzazione dell’ente così come in Siamo di Roveda e Roveda, guidata dal sindaco uscente Angelo Cipriani. Un problema per loro inesistente. Neppure Ivan Biondi di Sinistra di Sedriano dimostra specifico interesse per la questione, ma più in generale per la trasparenza, che è poi il suo cavallo di battaglia e comprende il cambio di passo degli apparati.