Tutto o quasi alla fine del mandato amministrativo. Curioso o forse no, certo che se non fosse stata prolungata la legislatura di quasi 11 mesi l’opera non avrebbe mai visto la luce così come altri estemporanei progetti. Intanto la giunta Cipriani hanno approvato lo studio di fattibilità tecnico-economica, redatto dall’ingegner Giacomo Tota, del nuovo percorso naturalistico ciclo-pedonale da realizzarsi in viale Europa e Galilei. L’opera è finanziata totalmente dalla Regione (500.000 euro). Il percorso che si intende realizzare si connette alla pista ciclabile esistente sul lato est della rotonda di viale Europa. La pista ciclabile quindi si allarga rispetto alla strada fino a raggiungere una distanza di 4 metri. Lo spazio tra la strada e la nuova pista ciclabile sarà coltivato a prato con alberature episodiche. La scelta delle alberature nel rispetto delle indicazioni riportate dal Piano territoriale di coordinamento provinciale – Parco Agricolo Sud – Città Metropolitana di Milano. Il percorso della pista ciclabile, superato l’incrocio con via XXV Aprile, si avvicina alla strada sino a una distanza di 2,5 metri per non andare a interferire con i muretti in calcestruzzo di contenimento dei canali per l’irrigazione dei campi.
Sino all’incrocio con via Gagarin il lato est della pista sarà interessato da filari di alberi intervallati da coltivazioni a prato definendo ritmi e scenari differenti per enfatizzare la percezione visiva del Parco Agricolo al pedone/ciclista che percorre il percorso. Superato l’incrocio con via Gagarin la pista ciclabile si riavvicina a ridosso della strada a circa 0,5 metri di distanza per la presenza delle recinzioni dei campi privati, sino al raggiungimento dell’attraversamento pedonale e la connessione alla pista ciclabile esistente che va verso via Colombo. Le opere a verde si configurano come opere complementari alle opere principali relative alla pista ciclabile e verranno sostenute da un ulteriore finanziamento di circa 70.000. Il progetto prevede la realizzazione di differenti sistemi a verde lungo tutto l’arco del percorso ciclopedonale. Oltre ad aree a prato rustico, gli elementi più importanti sono sicuramente i filari alberati, arbustivi e misti, che si alternano sui lati del percorso, enfatizzando la scansione del paesaggio agrario sul quale si affacciano. Questa alternanza, oltre ad enfatizzare le geometrie del paesaggio del parco agricolo Sud di cui il percorso diventerà il limite, garantirà al fruitore aree di ombra per la sosta ed un’esperienza in continuo cambiamento lungo tutto il percorso: spazi aperti si alternano a filari alberati che inquadrano il paesaggio, a siepi alte e basse che invece schermano completamente la visuale. Altro elemento importante poi sono i prati fioriti, che accendono determinate aree permettendo di creare dei punti di colore, degli accenti che cambiano continuamente durante il corso dell’anno. La realizzazione può avvenire sia tramite la semina con fiorume, sia tramite la semina a spaglio. Nel primo caso possono essere utilizzati gli sfalci provenienti da prati in fiore che abbiano composizione analoga a quella necessaria per l’opera di ripristino, nel secondo caso si utilizza un miscuglio di sementi autoctone. L’utilizzo di filari, con alberi e arbusti autoctoni, non ha una sola mera funzione estetica, ma ha anche lo scopo di incrementare le formazioni vegetate lineari, rarefatte nel territorio agroindustriale, e che hanno varie funzioni ecologiche intrinseche: area di sosta e rifugio per la fauna, ecosistema-filtro per le sostanze inquinanti, implementazione dell’entomofauna, barriera frangivento e antirumore. Le specie utilizzate rientrano tra quelle indicate nel Piano di settore del Parco Agricolo Sud, e nello specifico, per le alberature sono previsti: Acer campestre, Populus nigra, Prunus avium, Carpinus betulus. Per quanto riguarda le formazioni arbustive e le siepi invece, sono state selezionate le seguenti specie: Viburnum opulus, Crataegus monogyna, Prunus spinosa, Ligustrum vulgare, Cornus sanguinea. La messa a dimora comporta anche l’irrigazione, la fertilizzazione, la potatura sanitaria e la manutenzione ordinaria per 5 anni, con sostituzione delle fallanze superiori al 10% di anno in anno. Per quanto riguarda i prati fioriti da sfalcio invece, si prevede l’utilizzo di specie selezionate come: Achillea millefolium L. Anthoxanthum odoratum L. Arrhenatherum elatius (L.) Presl Centaurea nigrescens Willd. Dactylis glomerata L. Festuca pratensis Hudson Lolium multiflorum Lam. Lolium perenne L. Lotus corniculatus L. s.s. Medicago sativa L. Pimpinella major (L.) Hudson. Poa pratensis L. Ranunculus acris L. Sanguisorba officinalis Silene vulgaris (Moench) Garcke Trifolium pratense L. Trifolium repens L. Per i prati più vicini alle aree umide invece le specie selezionate sono: Alapecurus pratensis, Carex flacca, Chaerophyllum hirsutum, Eupatorium cannabium, Lysmachia vulgaris, Molinia arundinacea.