Gianfranco Brusasca |
Gianfranco Brusasca, poeta, giornalista e scrittore cornaredese, non poteva restare indifferente alla tragica sorte del popolo afghano e in particolare delle donne con la creazione dell’emirato islamico. Infatti ispirato dalla dolce e tenera sensibilità artistica di Nadia Anjuman, giovane poetessa afghana, uccisa dai talebani nel novembre 2005, perché recitava in pubblico le sue composizioni, ha voluto rendere omaggio alla sua memoria e al suo coraggio con una bella poesia in cui vibra potentemente la forza dell’amore e della libertà, che nessuno può cancellare.
Questo è il lamento versato da una giovane donna afghana (dicembre 1980 – novembre 2005) Nadia Anjuman, vissuta durante i tumulti del suo paese di circa 20 anni fa, quando lei stessa provò sulla sua pelle le conseguenze delle riforme statali messe in atto dal primo governo dei talebani a partire dal 1995. Nadia Anjuman, una giovane e sublime poetessa afgana di Herat, madre di una bambina di pochi mesi, fu uccisa il 4 novembre 2005 dalla ferocia terroristica che ancora oggi, 22 agosto 2021, serpeggia in quella terra meravigliosa che è l’Afghanistan. Nadia Anjuman, uccisa barbaramente nella sua terra, nel suo Paese perché una donna afghana aveva osato recitare in pubblico le sue caste poesie d’amore. Nadia Anjuman è stata una delle tante migliaia di vittime della violenza, che continua a perpetrarsi soprattutto contro le donne, schiave, segregate nella loro terra, derubate della libertà di cui ogni essere umano dovrebbe poter gioire e di cui troppo poco si sa e si conosce, ancora oggi, 22 agosto 2021.