Anche quest’anno l’Anpi sezione “Carlo Chiappa” assieme all’Anpi sezione “Dario Colombo” di Bareggio, nonostante il perdurare della pandemia, celebra il ricordo della pastasciutta dei fratelli Cervi. L’evento anche quest’anno si terrà a Sedriano al “Ristoro Gallina Bianca” in via Garibaldi 4, che è anche la sede del Museo del partigiano Poldino Fagnani. L’appuntamento è per sabato 24, alle 19,30. Il menu, che tiene conto dei vegetariani, costa 15 euro, poiché una piccola quota del ricavato sarà devoluta a un progetto a favore della popolazione palestinese. Le prenotazioni entro il 22 luglio al 347 9782591. Ma qual è il significato della pastasciutta di casa Cervi? Il Gran Consiglio del Fascismo ha approvato l’ordine del giorno di Dino Grandi, che esautora Mussolini dalle funzioni di capo del Governo. Poche ore dopo l’ex duce viene fatto arrestare e imprigionare dal re Vittorio Emanuele III.
Molti italiani sono convinti che l’incubo fascista sia finito. Anche a casa Cervi (padre, madre e 7 figli provetti agricoltori fieramente antifascisti) si pensa sia così. E allora si prepara con la farina del podere, una grande quantità di pasta. C’è chi dice oltre 300 kg conditi con burro e formaggio, la cosa più economica nelle campagne emiliane. La pasta viene caricata su di un carro e portata nella piazza del paese di Campegine e distribuita a tutti, anche ai carabinieri, intervenuti a tutelare l’ordine pubblico. Una grande festa, anche perché mangiare in tempo di guerra era sempre una festa. Questo è l’episodio che è stato ripreso in questi anni dall’Anpi e poi sostenuto da altre associazioni e che ogni anno porta in tante piazze d’Italia, grandi tavole di persone che vogliono ricordare quella pastasciutta in quel 25 luglio 1943. Quella pastasciutta è anche memoria storica e ricordarla è un dovere civico ed ecco perché ogni anno l’Anpi come sempre insiste a riproporla. Quindi se non si è in vacanza o in un centro vaccinale l’Anpi invita è prenotarsi anche quest’anno.