Le visite dei parenti agli ospiti delle Rsa così come sono state regolate dall’ordinanza ministeriale rischiano di tradursi in un grande flop. Così pensa Silvia Scurati, consigliere regionale della Lega, che sulla scia delle numerose segnalazioni ricevute ha chiesto all’assessore regionale Letizia Moratti di intervenire per rimuovere le criticità. “L’ordinanza del Ministro Speranza relativo alle visite agli ospiti delle Rsa -osserva Scurati– rischia di rimanere lettera morta perché rimanda alle direzioni sanitarie la decisione sugli accessi alle strutture che finiscono per discriminare i minori ignorando i bisogni psicologici, affettivi, educativi degli anziani”. Non solo. “In molti casi -continua Scurati– si riducono ad un parente solo e l’esclusione dei nipoti se non attraverso un vetro non tenendo in debita considerazione non solo i bisogni psicologici, affettivi, educativi e formativi dei degenti”.
Troppo per accettare lo status quo. “Ho chiesto -afferma Scurati– pertanto a Letizia Moratti, assessore lombardo alla sanità, di trasmettere alle Rsa una sollecitazione per aprire il più possibile le strutture, pur in un attento sistema di controllo, anche ai bambini”. Infine Scurati trova che le residenze per gli anziani, in virtù delle linee guida del Ministero, devono poter garantire il rientro in famiglia e le uscite programmate degli ospiti delle Rsa. “Dopo quasi un anno di isolamento -conclude- non si possono valutare i contraccolpi emotivi e psicologici dei nostri anziani. Resi ancora più vulnerabili rispetto alle conseguenze della solitudine e dell’esclusione sociale che la pandemia ha comportato”.