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Gianfranco Brusasca

La “festa della donna” ha offerto l’occasione al poeta cornaredese Gianfranco Brusasca per levare il suo grido poetico contro i soprusi a cui le donne sono esposte e riaffermare e riconoscere la figura della donna al centro della vita di tutti noi. Da qui l’ispirazione commossa alla poesia “Il primo bacio” dedicata alla poetessa Nadia Anjuman di Herat (Afganistan), che è stata vittima della ferocia di uomini terribili. <La “festa della donna” -spiega Brusasca-, che si celebra l’8 marzo 2021, ci offre l’occasione di ribadire che l’origine di questa ricorrenza venga fatta risalire ad una tragedia accaduta nel 1908 che avrebbe avuto come protagoniste le operaie dell’industria tessile Cotton di New York rimaste uccise da un incendio scoppiato all’interno della fabbrica dove lavoravano. Nondimeno, per la verità, all’incendio del 1908 si é, poi, sovrapposto un altro incendio sviluppatosi nella stessa città di New York e avvenuto nel 1911 dove si registrarono 146 vittime delle quali la maggior parte furono donne non protette in modo adeguato da sistemi di salvaguardia della vita sul posto di lavoro. I fatti, quindi, che hanno realmente portato all’istituzione planetaria della “festa della donna”, più correttamente “Giornata internazionale della donna”, sono in realtà più legati alla rivendicazione dei diritti delle donne nei luoghi di lavoro tenendo soprattutto conto della loro molteplice funzione sociale all’interno ed all’esterno del nucleo familiare. Specialmente quando la vita pone la donna davanti a scelte fondamentali per l’affermazione della propria libertà nel senso più elevato ed equo, ancorché legittimo, del termine stesso di libertà. Conseguentemente, il grido mio poetico di oggi, ancora una volta se può servire (e Dio lo sa quanto ne abbiamo bisogno) è quello di offrire un sentimento trasfigurato, immaginato e ispirato dal bacio, il primo bacio, per riconoscere la figura della donna al centro della vita di tutti noi. “Il primo bacio” dedicata alla poetessa Nadia Anjuman di Herat (Afganistan), la città dei poeti, madre di una bambina di pochi mesi che, unita a tutte quelle altre donne, hanno subito la crudeltà e la tracotanza di quegli uomini che le hanno ignobilmente offese nel profondo togliendo a loro la bellezza del vivere financo a spegnere per sempre la loro stessa vita>. Ecco la sua bella poesia:


                                           Il primo bacio

Quando una donna viene martirizzata o uccisa è come se venisse martirizzata o uccisa la poesia della quale la donna stessa è portatrice, compreso lo spirito che anima il suo essere stessa poesia.

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