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C’è tempo ancora, sempreché si voti il 7 giugno, per il centrodestra nella scelta del candidato sindaco. Le trattative da quel che sembra sono al momento in una fase interlocutoria, ma non si può aspettare all’infinito. La situazione appare rallentata, perché la Lega a Sedriano è azzerata nel suo nucleo storico (l’unico superstite è Adelio Pivetta) essendo stata commissariata e il centro delle trattative si è spostato a Bareggio. Sì, perché a condurre i giochi è stato incaricato Giuseppe SistiE da Bareggio, come in uno specchio che per la distanza deforma le immagini, si guarda alla realtà di Sedriano come se fosse uguale e speculare al luogo da cui si osserva. Ovvero si pensa che basti candidare una faccia nuova (Paolo Garavaglia) come è successo a Bareggio (Linda Colombo) per spianarsi la strada del successo. Non funziona così. L’analogia non tiene, poiché, a parte la composizione degli schieramenti in campo e i percorsi politici personali, le condizioni sono completamente diverse a cominciare dalle modalità di voto: non c’è il ballottaggio per eventuali nuove alleanze e porre così rimedio in corsa a insufficienze. 
La tornata è secca e non sono ammessi errori. Del resto il dejà vu è già andato in anteprima a Vittuone, dove anche qui la sezione della Lega era commissariata e si è intervenuti dall’esterno per gestire la fase politica. Il risultato elettorale è stato avvilente. La lezione serva per fare uno sforzo a non sbagliare scelta, che dispiegherebbe i suoi effetti negativi per almeno due legislature. Un candidato dunque che  non sia un qualsiasi carneade di memoria manzoniana, ma che abbia esperienza politica, amministrativa, valore aggiunto e doti di leadership. Solo così la tornata elettorale resterà avvincente, altrimenti l’esito è già segnato prima di scendere in campo. Meditare meditare…

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