Tiziana Chiusa |
Ricevo e pubblico questo comunicato stampa di Tiziana Chiusa, referente del dipartimento vittime di Fratelli d’Italia. La giornata mondiale della Giustizia Sociale fu istituita nel 2007 a seguito dell’Assemblea Onu tenutasi a Copenaghen per ricordare ai governanti l’importanza dello sviluppo sociale, della giustizia sociale, della solidarietà, dell’armonia e della parità all’interno e tra i paesi dell’Unione Europea. L’uguaglianza e l’equità vennero riconosciuti come valori fondanti di tutte le società come risultato concreto della crescita economica basata sulla giustizia sociale e sul rispetto dei diritti umani e delle libertà. La celebrazione della giornata intende ricordare alla Comunità Internazionale l’impegno assunto nella lotta all’eliminazione della povertà, per la promozione della piena occupazione del diritto ad un lavoro dignitoso, per l’affermazione della parità dei sessi, l’accesso al benessere e alla giustizia sociale per tutti.
Giustizia sociale significa democrazia. I cittadini, ma soprattutto i rappresentanti dello stato dovrebbero favorire le condizioni affinché tutto questo sia possibile. Compito dello Stato è quello di assicurare la giustizia sociale sia sotto il profilo culturale, economico e civile. Compito della politica è vigilare per il raggiungimento e il conseguimento della “giustizia sociale” mantenendo sempre fede all’etica. Falcone e Borsellino ci hanno insegnato che non è sufficiente servire la comunità se non si è anche spinti da una più ampia idea di giustizia, legata alla libertà e alla dignità di un intero Paese, al suo riscatto sociale e civile. Questo avverrà quando ci sarà una società maggiormente basata sul rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, insomma una giustizia con la “G” maiuscola che sia una “giustizia uguale per tutti” e che non sia soltanto lo slogan che leggiamo nelle aule dei tribunali.