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Elena Comerio

La partecipazione dei consiglieri comunali all’attività amministrativa è un punto su cui il sindaco Laura Bonfadini conta molto per valorizzare il patrimonio di conoscenze di cui sono portatori. Infatti ha ora conferito alla consigliera comunale Elena Comerio la delega alle pari opportunità. Un meritato riconoscimento alle sue competenze e anche alle significative preferenze raccolte. E in questa nota che pubblico Comerio traccia una sorta di programma del percorso amministrativo. Ci troviamo ormai alla vigilia della conclusione di un anno che ci lascia tutti provati. Molti di noi quest’anno si sono trovati ad affrontare il tema della “perdita” (di affetti, di denaro, di lavoro), del cambiamento, del doversi adattare all’incertezza e alla precarietà; molti di noi hanno vissuto dolore, tristezza, rabbia, paura. Il Covid ci ha toccato molto in profondità e ci troviamo ad affrontare i nostri “vuoti”, le nostre paure più profonde.

Possiamo riempirli con le grida delle emozioni e lasciare che rabbia e tristezza prendano il sopravvento, oppure fermarci un attimo e stare davanti a quel “vuoto”, per un attimo senza cercare di riempirlo, di negarlo, di sfuggirgli, ma stando al suo cospetto, ascoltandolo e lasciare che da quel vuoto “risorga” un essere rinnovato, non un individuo corroso dal dolore; lasciare che quel vuoto ci trasformi, come individui e società, attraverso il contatto con la nostra essenza e coi valori più profondi che risiedono nel nostro cuore, e che questi ultimi ci guidino sulla via della costruttività. Questo non significa negare la rabbia, il dolore, la tristezza e la paura, ma significa riconoscerli e trasformarli in “spinta per ripartire”, come la fenice che rinasce dalle proprie ceneri, con uno spirito nuovo e maggior consapevolezza. De Andrè diceva “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”: possiamo cambiare il nostro modo di vivere il presente per costruire un futuro con maggior empatia e generosità, per lasciare una società differente ai nostri giovani. Ecco, i “nostri giovani”, è anche di loro che la nostra amministrazione vuole “prendersi cura”, una delle fasce colpite dal Covid, per riportarli al centro della nostra attenzione, farli sentire “visti” e “riconosciuti” nel loro valore sociale. Intendiamo farlo promuovendo programmi e attività per incentivarli alla conoscenza, allo studio, al riconoscimento del loro valore. È fondamentale accompagnarli a imparare a riconoscere che il “potere di un individuo” sta nell’apportare le proprie qualità nel mondo, e a divenire un adulto socialmente responsabile. Riteniamo sia necessario favorire, tra i giovani, una cultura che promuova la sensibilità come valore e non come debolezza, attraverso attività volte alla sensibilizzazione della fragilità e delle differenze (di etnia, di genere…) considerate come arricchimento e non come limite o motivo di scherno. Tutto questo per operare sia sul fronte della gestione che della prevenzione del disagio giovanile, coinvolgendo le diverse realtà: scuola, associazioni, istituzioni, oratorio… “Prendersi cura” delle difficoltà di minori e giovani, anche quelli inseriti in realtà di disagio (famigliare, scolastico, sociale…), può contribuire a migliorare la loro crescita e magari aiutarli a “riconquistare la fiducia” nella vita, e a migliorare la qualità della società. La “trasformazione che tutti quanti stiamo già aspettando” dipende da ognuno di noi; che questo Natale possa essere la nascita del “principio di amore” nei nostri cuori.

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