Via Pessina |
Sui gusti non si disputa, recita un vecchio detto. Ma se l’estetica si degrada in decadente estetismo tutto si riduce in un frivolo e incoerente piacere dei sensi. Infatti se si prende in esame la nuova viabilità ci si accorge che in municipio l’estetica è un optional. E già, a esempio il materiale impiegato per realizzare il marciapiede è diverso da una via all’altra. Una stranezza, ma tant’è. “In via De Amicis, in pietra di luserna, in via Mazzini autobloccanti cementizio rosato, in via Pessina, probabilmente in simil pietra, in via Bardelli in bitume. Una sorta di patchwork di materiali diversi per forma e colore. Un insieme perfetto e armonioso. De gustibus…”. A segnalare il nuovo corso del gusto estetico che si è definito in municipio è Sinistra di Sedriano, che rileva qualsiasi sussulto dell’amministrazione Cipriani. Il tutto nell’ambito del progetto a completamento della ‘nuova viabilità’ riguardante la via Mazzini, Pessina e Bardelli.
“Via Mazzini: prosecuzione della pista ciclabile esistente, delimitata dai soliti paletti in acciaio, immancabili, distanziati di 2,5 metri. Fondo in conglomerato bituminoso, colorato nella solita tinta scarlatta. Non basta delimitarla con sfavillanti strutture verticali, bisogna renderla visibilmente sgargiante con un acceso incarnato rubicondo e impermeabilizzando il percorso con resine ad alta resistenza. All’incrocio con via Papa Giovanni XXIII realizzazione di impianto semaforico a chiamata per regolare un flusso pedonale caotico e intensissimo, (come dimostrato dalle brillanti e originali astrazioni della giunta, acutissime quanto inverosimili), quello che non è stato “concepito” per via Magenta, fronte sagrato della chiesa. Contrappesi o scelta estemporanea? Via Pessina: riferiamo integralmente: ‘portare la sede stradale carrabile alla quota dei marciapiedi”. Realizzare una pista ciclabile con unica corsia a senso unico di larghezza minima di 150 cm., ovviamente delimitato da “un sistema continuo di paletti, che si interrompe per fare spazio ad una postazione di carico/scarico all’altezza del civico 25’. Non solo, nella ricerca di qualcosa di esteticamente apprezzabile, la pavimentazione della via viene ‘pensata’ in autobloccanti simil pietra tipo porfido e/o pietra di luserna. Materiale nuovo e completamente avulso dal contesto cittadino. Un azzardo estetico discutibile, comunque diverso da quanto fatto sia per via De Amicis e via Mazzini. Previsto anche l’allargamento (spropositato) del passaggio pedonale (marciapiede). la sconcertante ampiezza prevista è di circa un metro e mezzo. Separato dalla carreggiata, superfluo precisarlo, da paletti. Il costo ammonta in 440.000 euro, interamente sostenuto dalla Regione Lombardia. Una spesa follemente lievitata rispetto a quanto previsto nel novembre 2018. Tanto paga pantalone!”.