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Plesso “G. Rodari”

Ma i tanti contagiati che tutti in una volta si sono materializzati nella scuola dell’infanzia “G. Rodari” sono frutto della casualità o di una strategia comunicativa del municipio nel pieno delle vacanze natalizie per non allarmare e far passare sotto traccia l’impennata dei casi positivi? Il velenoso interrogativo infuria anche in Rete. Certo è che i genitori sono arrabbiatissimi e non credono che 18 maestre (ma sono in corso altri accertamenti dell’Ats) si siano contagiate per così dire in simultanea, nonché 21 alunni e 247 in quarantena. Non era accaduto neppure nel picco fra ottobre e novembre. Ma tant’é. Sospettano che il sindaco Angelo Cipriani fosse a conoscenza, poiché è rimasto per 4 giorni in silenzio (una stranezza essendo stato sempre puntuale negli aggiornamenti) per poi darne notizia in un’unica soluzione. Perché – si domandano – quell’improvvisa afasia? Lui – si chiedono – che sa sempre tutto sulle scuole e per di più è sempre presente come mai nella circostanza non abbia comunicato nulla?

La situazione, a parte i silenzi, è alquanto grave, altrimenti non si spiegherebbe l’invito dell’Ats a tutti i genitori di fare il tampone in via Novara in Milano.  E da quel che si sa sono al momento risultati positivi 5-6 bambini. Sott’accusa anche la dirigente che avrebbe minimizzato la situazione e dato la colpa alla zina gialla.. Non solo. Trovano anche che la gestione delle classi sotto l’imperversare dell’emergenza sanitaria non sia stata irreprensibile (turnazione dei docenti in più classi). Non si spiegano come mai nelle scuole dei paesi viciniori non si sia verificata una situazione simile, mentre a Sedriano sì. La falla – arguiscono – è da imputare alla scuola. Uno scenario inquietante in cui, a loro giudizio, chi avrebbe dovuto tutelare la sicurezza e la salute si sarebbe invece attivato per minimizzare la diffusione del virus. Se i dati – ragionano i genitori – fossero stati comunicati tempestivamente le famiglie si sarebbero potute meglio organizzare per tutelarsi. Insomma una vicenda assurda nel segno del “procurato silenzio”.

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