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Silvia Scurati |
Italia Oggi e l’università “La Sapienza” di Roma ha stilato, come ogni anno, la classifica sulla qualità della vita nelle città italiane. La classifica, appena pubblicata, ha segnalato che a Milano la pandemia ha sì acuito le diseguaglianze sociali, già presenti in larga scala nel capoluogo lombardo, ma la gestione della sicurezza lascia molto a desiderare. Troppo per non infuriare Silvia Scurati, consigliere regionale della Lega, che non usa mezzi termini per prendersela con l’amministrazione comunale ambrosiana. “Dati sconfortanti -attacca Scurati– che si scontrano con l’immagine patinata che Beppe Sala tenta da anni di imporre all’opinione pubblica. Se un super ricco su due vive a Milano, in compenso la stragrande maggioranza delle famiglie fa fatica ad arrivare a fine mese per sostenere pagamenti dell’affitto e delle utenze domestiche e di certo richiedere i pagamenti delle imposte comunali non aiuta. Già nel 2018 -continua Scurati– Milano risultava essere la settima città più cara al mondo con salari mediamente bassi, tasse discretamente alte e prezzi superiori alla media”.
Secondo Scurati la diffusione dello smart working, la sospensione di diverse attività lavorative e una crescente povertà stanno inducendo molti milanesi a mettere in dubbio la loro permanenza in città. “Questa rischia ora di diventare -chiosa Scurati– una problematica urbana nel suo complesso, in quello che inizia ad apparire come un enorme processo di svuotamento senza distinzioni. Anche su questo l’assenza di una strategia da parte del sindaco piddino è sempre più evidente”.