La vicesindaco Ivana Marcioni, che si è formata prima politicamente e poi anche sotto il profilo amministrativo, ricorda con parole cariche di riconoscenza e affetto l’ex sindaco Giuseppe Baglio, deceduto da qualche settimana.
A Giuseppe Baglio devo il mio avvicinarmi alla politica e all’esperienza amministrativa, in quanto attratta dal suo modo di esercitare la politica e dallo spessore della sua figura. E’ stato un amministratore onesto, sempre senza che alcuna ombra venisse gettata sul suo operato, senza che mai si potesse intravvedere un possibile tornaconto personale. Figura carismatica e distinta, impegnato sin da giovane in politica, ha sempre creduto nello studio e nella preparazione degli amministratori, in quanto a suo parere, per gestire la res pubblica occorre ancor di più competenza e senso di responsabilità. Per quanto riguarda Vittuone, ha contribuito ad una crescita economica, sociale e culturale del paese. La sua visione innovativa e lungimirante ha fatto sì che il paese si elevasse a livelli di piccola città, credendo già allora in un contesto più ampio, che si è realizzato solo negli ultimi anni con la città metropolitana, dando così una veste di modernità a Vittuone, facendone un modello di riferimento per i Comuni vicini. Baglio era una persona che nutriva un profondo rispetto del ruolo che ricopriva, esercitandolo con rigore, prima di tutto verso a se stesso. Ben più di tre generazioni hanno avuto modo di conoscere e stimare Peppino come sindaco e ora che la sua bara è avvolta nel tricolore, avvertiamo il sentimento di profondo dolore e riconoscenza di una intera comunità e la gratitudine per una vita spesa al servizio del bene comune. Ogni persona che muore lascia la propria casa e il suo feretro attraversa le vie del paese… Il rammarico è che a causa del Covid per Giuseppe Baglio, purtroppo, non è stato possibile fare questo. Sarebbe stato giusto per lui partire non dalla sua abitazione, ma dalla sua vera casa: il Comune in Piazza Italia e percorrere, per l’ultima volta, le vie del paese che aveva amato e che tante volte aveva attraversato durante i cortei indossando la fascia tricolore. Una fascia tricolore, che quanto la si mette, non lo si fa per andare a comandare, ma per cercare di dare il meglio e di mettersi al servizio della comunità; e così è stato per Giuseppe Baglio. Tutti noi conserveremo di lui, la grandezza del suo profilo come politico, come uomo e come amministratore. Quelle doti, che noi che cerchiamo di seguire le sue orme, vorremmo avere.