Giuseppe Pisano |
L’opposizione in consiglio comunale non si sa se ci fa o ci è. Non è un’espressione retorica, anzi. E lo dimostra chiaramente l’interrogazione presentata dal consigliere comunale Giuseppe Pisano (Pd) per chiedere conto agli amministratori pentastellati sull’area festa a seguito alla sentenza in cui il Comune è risultato soccombente. L’obiettivo sicuramente era quello di mettere in difficoltà la giunta Cipriani, ma di fatto ha finito per offrire un insperato possibile assist per generare confusione e dubbi. Sì, perché chiedere come ha fatto “se allo stato attuale le opere si possano ritenere collaudate” si evidenzia in primis che il consigliere o ha fatto lo gnorri o non ha ben letto la sentenza di condanna del Comune, altrimenti non avrebbe formulato la specifica richiesta. Sì, perché dalle sentenze emerge che le opere sono state a tutti gli effetti collaudate sino ad assimilare anche le opere compensative. Poi in secondo luogo si dà l’occasione agli attuali inquilini del municipio, continuatori di una vertenza che non doveva mai essere intrapresa dai commissari straordinari essendo le opere già collaudate e per di più a tempo scaduto, di piegare la domanda pro domo proprio con presumibili argomentazioni speciose volte a disorientare l’opinione pubblica.
Si capisce che con un’opposizione così masochista che si dà da sola la zappa ai piedi è stato sin troppo agevole per Cipriani e sodali andare avanti addirittura oltre i 5 anni naturali e con la prospettiva di rinviare le elezioni della prossima primavera in autunno, nonostante le defezioni a iosa. Pisano, a parte lo specifico sconcertante scivolone, con l’interrogazione ha chiesto di conoscere se ci sono ancora contenziosi con operatori e/o professionisti; quali sono gli interventi di massima che fabbricati, tendone, impianti sportivi, terreni necessitano per renderli fruibili dai cittadini; cosa intende fare l’amministrazione entro fine mandato.