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La consigliera regionale Silvia Scurati ha depositato oggi, in consiglio regionale, una mozione per impegnare la giunta regionale a intervenire sul Governo centrale in merito alla rinegoziazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro del pubblico impiego. Il proposito è prevedere per le malattie croniche e invalidanti che richiedono controlli ravvicinati e continui, dell’estensione del periodo massimo dei relativi permessi, da 4 a 8 mesi,  per l’espletamento delle visite, delle terapie, delle prestazioni specialistiche e degli esami diagnostici. Analoga azione è stata sollecitata da Scurati anche a favore dei lavoratori dipendenti nel settore privato, affetti da patologie onco-ematologiche, affinché sia previsto un periodo di aspettativa parzialmente retribuita o non retribuita al termine del periodo di comporto. “La Lombardia è una delle poche Regioni italiane ad aver attuato una rete oncologica, che rappresenta oggi una realtà consolidata”, spiega Scurati.

Non solo. “Un sistema di accessi diffuso nel territorio -continua Scurati– che a volte però vede i lavoratori ostacolati da permessi troppo vincolanti nel tempo. A maggior ragione con il mondo del lavoro attraversato dalla crisi pandemica, molti hanno paura di perdere la loro occupazione e trascurano le cure. Questa mozione ha il compito di attivare Regione Lombardia presso il Governo centrale sul tema dei contratti e della salute dei lombardi. Quello che veniva un tempo considerato un male incurabile è divenuto in moltissimi casi una patologia da cui si può guarire o con cui si può convivere a lungo con una buona qualità di vita. Ma i tempi del lavoro devono necessariamente permetterlo”.

 

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