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Il nuovo lockdown rischia di mettere definitivamente fuori gioco migliaia di esercizi pubblici. Lo scenario che si prospetta è da incubo. “In Lombardia -afferma Silvia Scurati, consigliere regionale della Lega– operano 42mila esercizi pubblici, migliaia di palestre, piscine ristoranti e bar che per potere lavorare hanno investito in sistemi di sicurezza adeguati, atti a garantire il distanziamento sociale. Queste e molte altre difficoltà stanno affrontando le attività e le aziende locali costrette a chiudere, senza contare anche tutto l’indotto e i lavoratori coinvolti”. Scurati è preoccupata per gli effetti del Dpcm, firmato dal premier Giuseppe Conte nella notte e in fase ancora di attuazione con la definizione delle aree. “La richiesta di Regione Lombardia -puntualizza Scurati– non può restare però inascoltata da parte del Governo centrale, anche perché nel decreto ristori molti codici Ateco non sono stati neppure contemplati, così come non sono neppure previste risorse per rifondere chi ha investito in sicurezza sanitaria”.

 Scurati ricorda come Regione Lombardia abbia investito in una serie di misure economiche per cittadini, famiglie e per il mondo dell’impresa e del lavoro, impegno ribadito anche ieri dall’aula consiliare, a continuerà a sostenere chi è in difficoltà e a individuare altri risorse a fondo perduto. “Manca l’impegno del Governo -conclude Scurati– che di fatto anche in questo Dpcm non ascolta le Regioni e che non ha neppure sbloccato, come richiesto nero su bianco dal presidente Fontana, le risorse vincolate  a bilancio”.

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