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Quando si arriva a fine mandato senza combinare granché e ci si accorge che nel carnet non c’è nulla da offrire agli elettori,  puntualmente si tirano dal cilindro le idee più bislacche nella speranza che spargendo un fitto fumo si faccia centro. Ovvero quello che sta facendo l’amministrazione Cipriani che ha vivacchiato per 4 anni senza uno straccio di progettazione, tranne gli orti urbani con una spesa onerosa e la chiusura del parco, ma sufficienti per perdere cause (aree feste) che non si dovevano intraprendere e indebitare l’ente. E ora all’improvviso si è svegliata dalla narcolessia sconvolgendo la viabilità cittadina con danni per gran parte dei commercianti e disagi generalizzati per i cittadini. Non contenta adesso, dopo la messa in vendita dei tre appartamenti di via Livatino, dei terreni di via Marie Curie e di Villa Allavena, vuole pure alienare la farmacia comunale. Un campionario da veri fenomeni della politica creativa. Ma la scelta cozza con la mission e i risultati dell’azienda: da anni esibisce bilanci positivi, non è indebitata  ed è vicina ai bisogni dei cittadini offrendo servizi e strumenti. Quale sia la strategia che anima i piani alti del municipio per concepire un’operazione a perdere non è dato a sapere.  Quale sia la ratio dell’iniziativa resta un mistero. Intanto il Partito democratico è molto critico sulla decisione della giunta pentastellata di cedere la farmacia. “Purtroppo negli ultimi anni -attacca il Pd– la farmacia comunale non assicura più nessuno di questi servizi, poiché gli attuali amministratori non hanno mai presentato un piano di rilancio dell’azienda, non hanno lavorato per la sua crescita, adesso la vogliono vendere senza fornire alcuna motivazione a sostegno, senza confrontarsi con i cittadini, senza alcun mandato dal consiglio comunale, mostrando ancora un volta l’arroganza, la presunzione, il dilettantismo e l’improvvisazione che è ormai diventato il marchio di fabbrica di questa amministrazione. Resta del tutto incomprensibile -continua il Pd– perché l’amministrazione abbia voluto avviare questa operazione a fine mandato, quando mancano poco più di sei mesi per il rinnovo del consiglio comunale. Sarebbe stato molto più logico e rispettoso dei cittadini che queste decisioni fossero demandate agli amministratori che entreranno in carica a primavera del 2021. Da parte nostra -conclude il Pd– oltre a rendere partecipe la cittadinanza di questa strampalata idea, ci riserviamo di intraprendere tutte le azioni al fine di evitare che venga alienata un’azienda sana, con una storia importante e di successo qual è appunto quella dell’azienda speciale farmacie”.

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