La vita di sempre sta tornando alla normalità, anche se con misure di precauzione. Tuttavia, stando alla denuncia del Partito democratico, le aule studio della biblioteca sono off limits all’utenza. Un divieto, a suo giudizio, inopportuno e incomprensibile. “Da pochi giorni il paese -attacca Marika Cenati, vicesegretaria del Pd cittadino- ha ricominciato definitivamente la vita a cui eravamo abituati prima del lockdown: le scuole sono ricominciate e le attività sportive hanno ripreso gli allenamenti, nonostante i vari accorgimenti del caso dettati dalle normative in vigore. Tutto ciò è segno di una ripartenza che profuma di speranza, quella di poter superare i periodi bui che abbiamo appena vissuto. Ma proprio quando tutto sembra poter ricominciare, ecco che tuttavia le aule studio della nostra biblioteca comunale restano ancora escluse dalla ripartenza. Ancora una volta gli universitari, i maggiori usufruitoti di queste aule, non sono presenti nei pensieri dell’attuale giunta comunale. Le aule studio, per noi studenti, sono fondamentali. Ci aiutano a trovare tranquillità per svolgere al meglio il periodo di esami, periodo che è iniziato da qualche settimana, ma che a nessuno sembra importare. Siamo consapevoli dello stato non ottimale delle strutture e dei servizi offerti da queste aule, tanto che molti di noi approfittano degli spazi presenti in comuni limitrofi per poter studiare o per lavori di gruppo, ma siamo altresì contrariati nel vedere un immobilismo totale dell’attuale amministrazione in questo settore. Come nostro solito, noi studenti nonché cittadini di Bareggio, siamo obbligati a recarci in biblioteche di paesi limitrofi per poter studiare nel migliore dei modi, perché lì, hanno riaperto. Anche noi studenti siamo cittadini di serie A ma non abbiamo le strutture e l’attenzione che meriteremmo”. Non meno critico Matteo Braga, segretario del Pd. “Come mai a Bareggio -rincara la dose Braga– non si riesce ad aprire le aule studio della biblioteca? L’assessore alla cultura ha un piano di modernizzazione per la biblioteca comunale? Chiediamo che anche questi spazi possano essere riaperti perché è evidente che la chiusura non sia nemmeno giustificata da interventi di manutenzione e modernizzazione di un luogo che dovrebbe essere migliorato, ma è dovuta ad una mancanza di organizzazione. Speriamo che questa sollecitazione alla giunta, ma soprattutto all’assessore alla cultura, spinga il Comune a lavorare anche per gli studenti che troppe volte vengono dimenticati dalla politica nonostante, con il loro voto, esprimono la loro opinione con la speranza di essere ascoltati”.